"Troppi morti sul lavoro, è inaccettabile". La manifestazione del Primo maggio a Prato

Miglia di lavoratori in corteo per la manifestazione nazionale con i leader sindacali. Prima della manifestazione, Camusso, Furlan e Barbagallo hanno deposto una corona al momnumento ai caduto sul lavoro a Marcognano (Carrara) / VIDEO / FOTO

Primo maggio, manifestazione nazionale a Prato

Primo maggio, manifestazione nazionale a Prato

Prato, 1 maggio 2018 -  Manifestazione nazionale dei sindacati   oggi a Prato. Quest'anno il tema è quello della sicurezza sul lavoro.  Partecipano i segretari dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

Sono arrivati migliaia di  lavoratori provenienti da varie regioni d’Italia per partecipare alla manifestazione che è iniziata alle 10 in piazza Mercatale per finire in piazza Duomo, dove Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo a mezzogiorno hanno tenuto il comizio conclusivo.

Prima della manifestazione nazionale, Camusso, Furlan e Barbagallo sono andati  al cimitero monumentale di Marcognano, in una frazione del comune di Carrara, per deporre una corona al monumento ai caduti sul lavoro e ricordare la tragedia avvenuta alla cava di marmo dei 'Bettoglì il 19 luglio del 1911, in cui persero la vita dieci lavoratori.

FURLAN,  SEGRETARIA CISL - "Ci sono troppi morti per il lavoro, troppi lutti nelle famiglie. È una cosa inaccettabile, è un bollettino di guerra che nessuno può più accettare". Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, arrivando in piazza a Prato per la manifestazione nazionale di Cigl, Cisl e Uil del primo maggio. Servono, per questo, "più investimenti per la sicurezza, più prevenzione e più controlli", ha sottolineato Furlan. Il tema della salute e della sicurezza sul lavoro deve, quindi, essere "assolutamente una priorità" per il nuovo governo, ha evidenziato.

MARTINA,  SEGRETARIO REGGENTE DEL PD  - "Il lavoro deve continuare ad essere la priorità. Un lavoro dignitoso, equamente retribuito, giusto e soprattutto sicuro. Nell'era della digitalizzazione avanzata è inaccettabile l'aumento di morti sul lavoro. 3 milioni nel mondo, oltre 220 dall'inizio dell'anno solo in Italia. Numeri dietro i quali ci sono vite spezzate, famiglie colpite, legami interrotti e, troppe volte, diritti negati. Un'emergenza che ci deve vedere uniti, anche per questo ho voluto essere a Prato oggi. Per dire ancora che c'è bisogno di rafforzare le protezioni dei lavoratori, soprattutto di quelli più fragili, precari, sfruttati". Così in un post su facebook il segretario reggente del Partito democratico, Maurizio Martina, oggi alla manifestazione del Primo Maggio promossa da CGIL, CISL e UIL a Prato. Alla manifestazione c'è stata un'accoglienza calorosa e sono scattati gli applausi per il segretario reggente del Partito Democratico. Martina si e' intrattenuto e ha scattato foto con alcuni manifestanti che hanno incitato "resisti segretario" e "tieni duro", prima di prendere parte al corteo assieme ai vertici delle organizzazioni sindacali di Cgil Cisl e Uil. 

CAMUSSO, SEGRETARIA CGIL - Bisogna investire di piu' sulla sicurezza sul lavoro. Lo ha detto la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso a margine del corteo unitario dei sindacati a Prato in occasione delle celebrazioni del Primo Maggio. "La somma di mancati investimenti e precarieta' - ha spiegato - ha determinato disattenzione alle norme di sicurezza. Ancora troppi insistono a dire che sono dei costi e devono essere tagliati, non ci sono investimenti su questo tema". Inoltre la dirigente sindacale ha sottolineato che "nonostante tanta tecnologia, non la si usa per creare le condizioni di sicurezza". C'e' poi il tema della "ricattabilita' dei lavoratori che deriva dalla disoccupazione e dalla precarieta'". "L'aumento dei controlli e' una delle strade per risolvere il problema", ha concluso.

BARBAGALLO, SEGRETARIO UIL - "Oggi siamo allo stesso livello di mortalità del 1911 e questo vuol dire che non stiamo facendo nulla". Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, parlando dal corteo del primo maggio a Prato dedicato alla salute e alla sicurezza sul lavoro, ricordando di essere andato questa mattina, prima dell'inizio del corteo insieme ai leader di Cigl e Cisl, a deporre una corona al monumento ai caduti sul lavoro a Marcognano dove nel 1911 persero la vita 10 lavoratori. "Si mette al primo posto il profitto", ha sottolineato Barbagallo e invece bisogna investire di più sulla sicurezza sul lavoro e anche «aumentare le sanzioni".

BIFFONI, SINDACO DI PRATO. L'INTERVENTO INTEGRALE -  "Non c'è comunità senza lavoro degno". "Grazie a voi di essere qui, grazie ai sindacati nazionali e territoriali, e grazie a chi sta lavorando e ai volontari dell’organizzazione". Il sindaco di Prato Matteo Biffoni intervenendo alla manifestazione nazionale della festa dei lavoratori ha voluto innanzitutto ringraziare i sindacati e tutti coloro chehanno reso possibile la buona riuscita della manifestazione, volontari, forze dell'ordine, operatori. "Chi interverrà dopo di me spiegherà perché appare doveroso alzare i toni sul tema della sicurezza sul lavoro: i numeri dei sinistri, anche mortali, dopo anni tornano preoccupantemente a crescere. E lo farà da una città che al lavoro è stata ed è profondamente legata e che per il lavoro ha nutrito e nutre un intenso rispetto: abbiamo lavorato, molto, abbiamo sofferto, molti hanno trovato qui un futuro agiato, ci siamo arricchiti e abbiamo affrontato le sfide del mondo che mutava e che qui –spesso - arrivava e arriva. Rispetto e cultura del lavoro che restano di fondo in ciascuno di noi, che segnano il nostro modo di essere anche davanti ai repentini cambiamenti dei mercati, alla crisi economica che ha trasformato sin dalla radice il mondo del lavoro artigiano, tipico del nostro territorio". A Prato il lavoro è sempre stato pilastro fondamentale, ha ricordato il sindaco: "Produrre, creare, lavorare per i pratesi è da sempre parte fondamentale della propria storia e della propria vita, un legame che forse più che altrove ha visto e vede spesso intrecciarsi vita familiare e lavorativa. Il rispetto per il lavoro, dunque, dà forza a questa città nel difendere i diritti, nel pretendere sicurezza sui luoghi di lavoro, nel contrastare ogni forma di illegalità che minacci concorrenza leale e buona occupazione". Un distretto quello pratese che è cambiato e ha conosciuto giorni drammatici: "Non si può eludere il punto. E’ innegabile che il 1° dicembre 2013, con il rogo del Teresa Moda e la morte di 7 operai, ha segnato il momento più drammatico del distretto pratese. Un evento doloroso e inaccettabile davanti al quale le istituzioni, però, si sono assunte le proprie responsabilità e hanno reagito concretamente, operando in sinergia a tutti i livelli, consapevoli che era ora di far recuperare quel rispetto per il lavoro anche laddove lo si stava quasi sistematicamente perdendo. Ed è grazie all’unità di intenti tra Regione Toscana, Comune di Prato, Cgil, Cisl, Uil, categorie economiche che Prato si è posta in prima fila per la lotta per la sicurezza sul lavoro, creando un modello che sta iniziando a dare frutti che ancora non ci possono soddisfare ma che segnano dei risultati concreti". L'impegno di tutte le istituzioni, ha ricordato Biffoni, sta portando risultati importanti: "In tre anni grazie al protocollo lavoro sicuro sono state controllate oltre 8mila aziende (8257), elevate 13 milioni di multe, portando a una riduzione fortissima – più della metà- dei dormitori abusivi nelle aziende e a una riduzione del 70% delle carenze gravi sulla sicurezza. Tutto questo – lo voglio ribadire- non è sufficiente. Ce lo siamo detti, ne abbiamo discusso, anche animatamente, sempre con l’obiettivo comune di essere efficaci e rigorosi nelle nostre azioni. E anche grazie all’aiuto della Prefettura e del ministero degli Interni è di questi giorni la sottoscrizione di un accordo tra istituzioni nazionali e locali, per rendere più efficaci i controlli concentrando l’attenzione sulla dignità del lavoro, la legalità della concorrenza, senza mai dimenticare la sicurezza". "Mi rendo conto che per alcuni la città di Prato è stata rappresentata dal rogo di una fabbrica che ha intrappolato e ucciso 7 persone. Per me è un dolore, per quello che è accaduto e per quello che ne è conseguito - ha ribadito il sindaco -. Ma Prato ha trovato la forza di reagire a tutto ciò, è la città dove tutte le istituzioni con grande fermezza e costanza lavorano perché non si debba morire di lavoro, per non tradire quelle conquiste di diritti che a qualcuno sono costate la vita, è questa piazza gremita di donne e uomini che credono fermamente nel diritto a un lavoro sicuro e degno, come autorevolmente ci ha ricordato Papa Francesco parlando da quel pulpito sopra di noi: La sacralità di ogni essere umano richiede per ognuno rispetto, accoglienza e un lavoro degno. Lavoro degno! Molto è stato fatto ma molto ancora c’è da fare, perché ci sono ancora questioni da mettere a punto". "Una cosa, però, non possiamo per certo permetterci: commettere l’errore di pensare che il problema della sicurezza sul lavoro riguardi solo una parte della nostra città - ha concluso Biffoni -. Riguarda tutti noi: 175 infortuni in due anni (55 nel tessile, 20 trasporti e logistica, 6 edilizia, 16 impiantistica), 6 morti soltanto lo scorso anno sono numeri ancora troppo alti. E per favore non chiamatele morti bianche, come ci ricorda Marco Rovelli che nel 2008 ha dedicato a questo tema un toccante libro reportage, Lavorare uccide". "E allora l’impegno di tutti deve essere ancora più forte, perché non siano vane le morti di Fu e Zhao, i due operai cinesi che lavoravano in una civile abitazione, così come quella di Fabrizio, morto proprio un anno fa schiacciato da un muletto. O di Guerino, caduto dal tetto mentre stava lavorando come carpentiere. E di tutti coloro che in Toscana e nel resto d’Italia hanno lasciato le loro famiglie troppo presto, mentre erano semplicemente a lavorare. Alla magistratura spetta trovare i colpevoli, alla politica trovare soluzioni. A tutti noi perciò spetta continuare a lavorare e a vigilare. Lo facciamo oggi, lo faremo sempre, perché non c’è comunità senza lavoro degno. Buon 1 maggio a tutti". 

NARDELLA, SINDACO DI FIRENZE - "Ogni giorno dell'anno dobbiamo mettere al centro il lavoro con azioni concrete su sicurezza dei cantieri, buone condizioni salariali, lotta alla precarietà e occupazione per i giovani. Fondamentale il ruolo degli investimenti pubblici per dare nuova occupazione. Buon #PrimoMaggio". Lo ha scritto su twitter il sindaco di Firenze, Dario Nardella che oggi ha partecipato alla manifestazione nazionale del 1 maggio organizzata dai sindacati confederali a Prato.