"Fermiamo le classi pollaio" Gli insegnanti si fanno sentire

Appuntamento alle 15 in viale Borgo Valsugana "Non vogliamo in aula più di 20 studenti"

Sit-in di protesta per dire no alle ‘classi pollaio’ nel prossimo anno scolastico. In questo senso la data di oggi non è casuale visto che è il giorno in cui chiudono le iscrizioni. L’appuntamento è alle 15 in viale Borgo Valsugana davanti all’ufficio scolastico provinciale. "Da oggi - spiega Costanza Margiotta, promotrice di Priorità alla Scuola – inizia l’organizzazione di classi e organico, quindi andiamo davanti alla sede dell’ufficio scolastico a dire che non vogliamo classi con più di 20 studenti e che dobbiamo mobilitarci sul fronte del Recovery Fund per stabilizzare l’organico e per avere più spazi. È un impegno preso nei mesi scorsi anche dal ministro Azzolina, vediamo se sarà mantenuto". Il ministro che nei giorni scorsi è stata a Firenze, il capoluogo della regione che è riuscita a riportare gli studenti delle superiori in classe già a partire dall’11 gennaio. "Ad aprile abbiamo scritto una lettera al ministro Azzolina in cui chiedevamo un rientro in classe e in sicurezza - aggiunge Margiotta - In Toscana siamo scesi in piazza 18 volte e la pressione è servita per ottenere di più e prima". L’ultima protesta del movimento ‘Priorità alla scuola’ nato di recente e del quale fanno parte docenti, studenti e genitori, risale a pochi giorni fa, l’8 gennaio davanti al liceo Copernico contro la didattica a distanza. Il problema della classi pollaio è legato alle assegnazioni del personale: meno docenti a disposizione significa l’obbligo di formare classi più numerose. Uno spettro, anche alla luce dei problemi connessi con l’emergenza sanitaria e quindi con la necessità di spazi, che preoccupa studenti, famiglie e gli stessi professori a caccia di normalità almeno per il prossimo anno scolastico.