"Faremo un bel lavoro, con gioco di squadra"

Nannicini: "Capisco le rivendicazioni del territorio, ma sono tanti gli equilibri da bilanciare. E a Prato è iniziata la mia militanza politica"

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Professore ordinario alla Bocconi, consigliere economico di Renzi quando era premier e per un anno sottosegretario nel suo governo, senatore eletto in Lombardia e da gennaio responsabile dell’innovazione e delle telecomunicazioni del Pd nominato da Enrico Letta. Tommaso Nannicini era stato in un primo momento escluso dalla griglia di partenza elettorale, addesso è il candidato del Pd nel nostro collegio per la Camera, contendibile stando ai sondaggi e alle analisi del Nazareno.

Senatore Nannicini, a Prato c’è parecchia tensione.

"E’ naturale e giusto che un territorio rivendichi una rappresentanza diretta. Purtroppo questa è una campagna elettorale complessa, che sarebbe stato preferibile evitare se non fosse caduto il governo Draghi, non certo a causa del Pd. Ci sono stati e ci sono molti equilibri da bilanciare, ma sono convinto che riusciremo a fare un pezzo importante di strada insieme, con i dirigenti del partito e con la città. Mi impegnerò al massimo perché il territorio pratese ne esca rafforzato".

Per la prima volta però non ci sarà un parlamentare pratese di centrosinistra.

"Il Pd ha tante voci e tante competenze, purtroppo non sempre è possibile metterle in campo. Credo molto nel gioco di squadra. In politica non c’è l’io senza il noi. Conosco molti dirigenti del Pd pratese e conosco il loro valore. Insieme faremo un buon lavoro".

Quando verrà a Prato?

"Subito. Domani (oggi per chi legge, ndr) firmerò per la candidatura e poi sarò in città. Incontrerò i dirigenti del partito, il sindaco Biffoni che conosco bene, così come l’assessore Squittieri, e li stimo molto entrambi. Ma incontrerò presto anche le rappresentanze sindacali e le associazioni di categoria. Vorrei subito far capire che le risposte ai problemi la politica le può dare insieme ai corpi intermedi del territorio".

Prato attraversa una fase molto complessa, anche dal punto di vista economico.

"Prato ha bisogno di risposte sulle emergenze di oggi, dall’inflazione che morde i salari, al sostegno alle imprese colpite dal caro energia. Ma ha soprattutto bisogno di ritrovare una vocazione. E’ questa la sfida più difficile".

Da economista e da toscano come vede la città?

"Vedo una città che ha una grande tradizione e un giusto orgoglio per quanto in passato ha prodotto in termini di ricchezza e di cultura, ma che adesso è forse stanca. Una stanchezza che nasce da un modello di sviluppo che non c’è più, perché è finita l’età dell’oro, per dirla con Edoardo Nesi. Nessuno ha la bacchetta magica, ma farò di tutto per sostenere le proposte che arriveranno, per aiutare il distretto".

La partita con il centrodestra nel collegio è aperta e l’aria che tira in generale non è troppo favorevole al centrosinistra.

"Le campagne elettorali anche a questo servono, a cercare di cambiare l’aria che tira. Il mio impegno sarà far capire il più possibile agli elettori che c’è una coalizione e una classe dirigente plurale nel centrosinistra in grado di dare risposte ai problemi. E poi è a Prato che è iniziata la mia militanza in politica...".

In che modo?

"Grazie a Giorgio Vestri, che è stato un grande esempio per me, e ad Anna Bucciarelli, a Prato eletta senatrice, una donna che stimo molto".

Anna Beltrame