Fabbrica rossa, parte la demolizione

Firmata la convenzione tra Comune e proprietà. Oltre 15mila metri quadrati di capannoni verranno abbattuti

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Firmato l’accordo tra la famiglia Banci e il Comune per dare concretamente il via alla rigenerazione dell’ex Fabbrica Rossa. La famiglia Banci così come prevede l’accordo, inizierà a breve (non oltre l’estate) la demolizione dei capannoni industriali dismessi dell’ex immobile produttivo di circa 15.000 metri quadrati ed entro l’anno la grande fabbrica libererà una area molto grande del centro di Oste.

"Il progetto inizia ad entrare nella sua fase operativa – sottolinea il sindaco Simone Calamai - Un grande progetto che rafforzerà la presenza dell’amministrazione comunale e dei servizi pubblici nella frazione. Dopo Montemurlo andiamo a riqualificare completamente anche il centro della frazione di Oste, che troverà nuovi spazi per la socializzazione e servizi per i cittadini e un rinnovamento della sua area centrale". copo dell’intervento, infatti, è dare al centro della frazione una vera identità urbana, liberando l’area centrale - compresa tra via Oste, via Lavagnini e via Garigliano – dai vecchi manufatti, risalenti all’inizio degli anni Settanta e da tempo non più operativi e che non restituivano più alcuna utilità alla cittadinanza. Tra gli interventi più significativi, destinati a cambiare il volto della frazione che da sempre ha legato il suo nome al lavoro, c’è l’arrivo di un teatro - auditorium da 300 posti, che caratterizzerà tutta l’area centrale. Uno spazio culturale di qualità pensato dall’amministrazione comunale per spettacoli, concerti e conferenze. A breve partirà la progettazione esecutiva dell’intervento che dovrà essere concluso entro il giugno 2026.

Il privato potrà sostituire una parte della superficie della Fabbrica rossa con residenze e negozi pari a circa il 25-30% dell’intero intervento (circa 3500 metri quadrati). Le quantità di tipo commerciali saranno limitate e riguarderanno solo il piano terra del nuovo edificio. La maggior parte delle trasformazioni avranno un carattere pubblico. In particolare i nuovi spazi (verde e piazza) saranno connessi con la piazza Amendola e consentiranno di ampliare le dotazioni sociali e culturali per la cittadinanza in particolare per gli anziani e per i giovani.

Silvia Bini