Ex Officine Bigagli, venduto l’immobile. Ora arriva l’università

L’edificio di via Ferraris per decenni è stato rifugio per sbadati e barboni

L’ex Bigagli

L’ex Bigagli

Prato, 22 luglio 2018 - Sbandati e barboni presto saranno solo un ricordo per i residenti delle Badie costretti a fare i conti da oltre venti anni con una polveriera pronta ad esplodere come le ex Officine Bigagli. Da fabbrica operosa a rifugio di sbandati, l’immobile stretto tra via delle Fonti e via Ferraris è arrivato ad una svolta. Lo stabile di proprietà della società ‘Invest 2005 srl’ di Pistoia dopo una lunga trattativa e anni di rimpalli, finalmente è stato venduto.

Ad acquistare l’immobile è stata la società ‘Oktò’ che fa capo agli imprenditori Bruno Berti e Ovidio Viti che già nel 2017 avevano proposto all’amministrazione un piano di recupero che però fu bocciato dalla commissione territorio e ambiente perché in contrasto con le previsioni urbanistiche della zona. Adesso gli imprenditori pratesi ci riprovano, la firma sul contratto di vendita è già stata messa nei giorni scorsi e gli incontri tra i tecnici della società ‘Oktò’ e il Comune sono già avviati. Sul tavolo ci sono varie ipotesi di riqualificazione a cominciare dal possibile sbarco in città di un campus universitario americano.

«La vendita dell’ex Officine Bigagli è un passo importante per la riqualificazione di una zona che da anni soffre per la presenza di uno stabile abbandonato che purtroppo è diventato più volte meta di sbandati. Si tratta di una proprietà privata quindi il Comune può intervenire solo in casi in cui sia a rischio la sicurezza pubblica, come nel 2016 quando furono spesi 360mila euro per la bonifica dell’immobile dall’amianto», interviene l’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis.

«Abbiamo avuto degli incontri con i nuovi proprietari del complesso, adesso aspettiamo che ci presentino un progetto di riqualificazione. Stanno lavorando sul alcune ipotesi tra le quali l’ingresso in città di un campus per studenti americani, si tratterebbe di un’attività che rientra nel terzo settore e che segue delle normative particolari. Siamo molto fiduciosi che questo sia il primo passo per risolvere definitivamente una situazione di degrado che si trova in un’area strategica, vicina all’ex Banci e quindi di grande interesse», aggiunge Barberis.

Sospiro di sollievo per i residenti della Badie, che adesso può contare su una ristrutturazione capace di portare davvero una svolta non solo per un quartiere ma per tutta la città. I volumi sono imponenti: basta pensare che si tratta di quasi 19mila metri quadrati di superficie, fatiscente e in stato di abbandono da anni. Migliaia di metri a destinazione industriale rimasti vuoti che a breve potrebbero tornare di nuovo a vivere grazie a centinaia di giovani studenti stranieri.