Emergenza rifiuti tessili, tutti in pressing sul governo

Il sindaco l’ha già indicata come la vera priorità. Le categorie economiche: 'Facciamo squadra'

Cernita degli stracci

Cernita degli stracci

Prato, 11 giugno 2019 - «Il primo impegno sarà risolvere la questione dei rifiuti tessili per dare ossigeno alle imprese». Biffoni a 24 ore dalla rielezione si impegna e promette, confermando quanto già detto domenica sera, a rielezione appena assicurata. Non c’è tempo da perdere, perché senza una soluzione le imprese sono in ginocchio. In gioco c’è il tessuto produttivo, l’anima tessile della città che tra norme, lacci e burocrazia è sempre più in affanno. La questione degli scarti tessili deve arrivare sul tavolo della Regione, del governo e dell’Europa: obiettivi non banali per i quali serve determinazione. Il sindaco Biffoni fresco di ballottaggio dice che il problema degli scarti sarà uno dei primi punti da risolvere. A rischio ci sono imprese e posti di lavoro. E Prato, che ha già perso tanto in termini di occupazione, non può permetterselo.

«Sono anni che si parla della questione», interviene Moreno Vignolini, dirigente di Confartigianato imprese Prato. «È un problema serio, ben venga l’impegno a fare fronte unico, così sarà più facile arrivare a qualche risultato». Le promesse che nel corso dei mesi sono arrivate da più voci e da più parti non hanno trovato seguito nei fatti. Una prima apertura da parte della Regione per risolvere l’emergenza sacchi neri è arrivata la settimana scorsa. Il presidente Rossi ha proposto di mettere a disposizione del distretto pratese una discarica che si trova nell’area fiorentina. Resta comunque aperta tutta la questione del riconoscimento degli scarti tessili come sottoprodotto e non come rifiuti. Due campionati da giocare in separata sede. «È necessario alleggerire la burocrazia che ingessa le imprese, un’istanza da portare di fronte al ministero. Inoltre servono risposte a lungo termine con una pianificazione che prevede l’esistenza di impianti di smaltimento, altrimenti tra due anni ci troveremo sommersi dai rifiuti», aggiunge Vignolini. Confartigianato tende la mano al Comune, così come fa Cna: «Servono istituzioni che si facciano carico del problema, che non può essere lasciato alle imprese. Ben venga l’impegno del sindaco», aggiunge il vicepresidente di Cna Toscana Centro, Claudio Bettazzi. «Le proposte sono contenute in un documento presentato dalle associazioni di categoria ormai da tempo. Bisogna trovare risposte all’emergenza del ritiro degli scarti tessili, ma anche una soluzione sul riutilizzo degli stessi».

Da una parte serve un decreto che definisca tutte le tipologie di scarti tessili come materia prima seconda, nell’ambito della normativa sull’End of Waste per evitare che gli stracci - utili per creare fibra rigenerata - siano considerati rifiuto fino a quando non vengono selezionati. Questo è il punto sul quale è necessario battere col governo, perché cambi la normativa. Dall’altro lato si attende una risposta dalla Regione per facilitare il rituro degli scarti tessili, dal 2017 considerati rifiuti speciali. Il sistema del recupero è andato in tilt praticamente pochi mesi dopo l’introduzione della deassimilazione a causa della mancanza di discariche dove stoccare i cosiddetti sacchi neri. Il sindaco ha promesso risposte. Le associazioni di categoria aspettano fiduciose.

Silvia Bini