Vescovi: la Lega a Prato gioca di anticipo. "Ho già individuato il candidato sindaco"

Il commissario provinciale: si potrebbe votare nel 2023, meglio prepararsi. "I consiglieri usciti? Preferisco pensare alla società civile"

Manuel Vescovi è senatore e commissario provinciale della Lega

Manuel Vescovi è senatore e commissario provinciale della Lega

Prato, 26 luglio 2021 - "Quando sono arrivato a Prato ho trovato il partito in una situazione disperata, con quattro consiglieri comunali usciti dal gruppo, pochi militanti e la sede chiusa. Ho accettato l’incarico per spirito di partito. Ho chiesto a tutti di pensare con il noi e non con l’io e in quattro mesi ho già individuato il sindaco di Prato del 2024". A poco più di quattro mesi dalla nomina, il commissario provinciale della Lega, Manuel Vescovi, parla a tutto tondo della situazione del partito e di come ha provato a ricucire strappi e guerre interne al Carroccio. Un partito in cui da anni si assiste a continue spaccature: l’ultima è andata in scena giovedì con l’addio di Melone a Carmignano a seguito della candidatura civica di Castiello.

Vescovi, com’è cambiata, se è cambiata, la Lega in questi mesi? "Sono entrato in periodo Covid, quindi era difficile anche riunirsi. Intanto abbiamo riportato a casa Daniele Spada, che è entrato nel nostro gruppo in Comune. Per me è una persona di riferimento: equilibrata, moderata e parla con il noi. Poi ho scoperto dei militanti che in silenzio si stanno dando tanto da fare. Vengono a raccogliere le firme per il referendum sulla giustizia, non chiedono niente, e posso già anticipare che lavorerò in prospettiva su di loro".

Ha detto di avere già individuato il candidato sindaco per le prossime amministrative… "E’ una persona straconosciuta, ci siamo visti in segreto già due volte. Stiamo lavorando con grande anticipo, anche perché si potrebbe pure votare nel 2023. Sappiamo già quale visione dare alla città e sono convinto che vinceremo".

Ha elogiato i militanti, significa che ci saranno anche volti nuovi in lista per il consiglio comunale? "Servono le persone giuste al posto giusto. Tutti i militanti hanno le carte in regola per passare. Devono solo capire che sono una squadra".

Pace fatta con il gruppo del Centrodestra? "Io contro di loro non ho niente, anzi ho un buon rapporto. Sono persone che hanno deciso di fare la loro strada, per il futuro poi si vedrà. Però qui tutti si focalizzano troppo sui consiglieri comunali, invece dobbiamo lavorare anche sulla società civile per farla entrare nel partito. A ottobre prenderemo una sede, in cui coinvolgere persone nuove. Dobbiamo creare una lista competitiva".

E del caso commissioni consiliari cosa ne pensa? "E’ un tema che non mi appassiona. I cittadini vogliono vedere i risultati sulle battaglie politiche della Lega, non sono interessate ai posti in commissione. Dobbiamo piuttosto concentrarci sempre di più sul referendum: stiamo raccogliendo tante firme".

Intanto Melone a Carmignano ha lasciato il partito a pochi mesi dalle elezioni. "In trent’anni di Lega non è che mi siano sempre andate bene tutte le scelte prese dal partito, ma le ho accettate. Nel 1992, per decisione dell’allora sindaco di Montegrotto Terme, dalla notte al mattino ho perso il posto di assessore al turismo, eppure sono rimasto nella Lega. Non è che se non ottieni qualcosa devi andare via. Melone voleva fare il candidato sindaco, ma deve capire che siamo in coalizione e che abbiamo deciso di restare uniti su Castiello".

Perché candidare a Carmignano una persona che due anni fa era in lista con Biffoni? "Mi concentrerei piuttosto sul fatto che è una persona appassionata, pronta alla sfida, che vuole andare casa per casa a spiegare la sua visione del paese. Ama il territorio, ha un comitato a livello provinciale, insomma è stata una scelta naturale".

E la Lega? "In caso di vittoria chi otterrà più preferenze avrà i meriti che gli spettano. E’ un meccanismo semplice e meritocratico. E’ così che si lavora in coalizione".