Sei donazioni in pochi giorni. Eccezionale maratona all'ospedale di Prato per salvare vite

Ospedale di Prato: primo prelievo di organi a cuore fermo

L'ospedale Santo Stefano (foto Attalmi)

L'ospedale Santo Stefano (foto Attalmi)

Prato, 13 novembre 2019 - Nei giorni scorsi all’ospedale di Prato si è verificata una situazione eccezionale: sono stati individuati due donatori multitessuto in arresto cardiaco deceduti nei reparti di degenza, tre donatori di organi e tessuti deceduti in terapia intensiva in morte encefalica e infine un donatore di polmone a cuore fermo deceduto in pronto soccorso.

I sei donatori hanno permesso i trapianti in centri regionali ed extraregionali in pazienti in lista d’attesa: quattro hanno ricevuto il fegato e tra questi un bambino di appena 6 mesi,  due il rene; in due donatori è stato possibile prelevare anche i tessuti tra cui le cornee, i tessuti cutaneo ed osseo poi inviati alle Banche dei tessuti regionali per il relativo trattamento conservativo che permetterà in futuro di trapiantare altri dieci pazienti in lista di attesa per un tessuto.

 Primo donatore a cuore fermo. Rilevante, per la particolare modalità, la donazione di un paziente di 45 anni il quale, deceduto per improvviso arresto cardiaco mentre era per strada, pur essendo stato prontamente trattato dal 118 e nonostante tutti gli sforzi profusi dal personale del pronto soccorso, non è stato possibile in alcun modo salvare.

L’attenzione si è quindi rivolta ad una possibile donazione di polmoni dando avvio a Prato, alla prima esperienza di prelievo di organi in donatore a cuore fermo. Il paziente era iscritto all’Aido, com’è stato possibile verificare sul Sistema Informativo Trapianti nazionale e come confermato anche dai familiari. Tutte queste circostanze hanno impegnato in maniera efficacie per la gestione dell’evento, il personale medico e infermieristico del DEA/PS, della Rianimazione, del Coordinamento locale Ospedaliero con il supporto esterno del Centro Regionale Allocazione Organi e Tessuti e del Centro Nazionale operativo in Roma. E’ intervenuta l’équipe chirurgica del Centro trapianti di Polmone di Siena che ha valutato il donatore e la funzionalità degli organi polmoni per un possibile trapianto.

Il dottor Alessandro Pacini, direttore della struttura donazioni organi e trapianti aziendale ha dichiarato: “L’ Ospedale Santo Stefano di Prato, è un presidio molto attivo nel procurement di organi e tessuti grazie alla particolare sensibilità alla donazione dei cittadini pratesi e all’elevato livello organizzativo dell’ospedale diretto dottoressa Daniela Matarrese, che è direttore anche della rete ospedaliera della AUSL Toscana Centro, dal coinvolgimento di tutti i reparti di degenza favorito dal costante impegno e professionalità del coordinamento ospedaliero donazioni diretto dalla dottoressa Sara Bagatti con il supporto delle infermiere Serena Caselli e Selenia Ceccotti”.

 All’impegnativo percorso di donazione e trapianto dei sei pazienti hanno contribuito i medici e gli infermieri del DEA, diretto dal dottor Simone Magazzini e dalla coordinatrice infermieristica Tania Masolini, del 118 diretti dal dottor Rocco Giuseppe Caprino e dalla coordinatrice infermieristica Concetta Manzone, della Rianimazione diretta dal dottor Guglielmo Consales e dalla coordinatrice infermieristica Beatrice Bettazzi e dagli operatori del comparto operatorio diretti dalla coordinatrice infermieristica Donatella Granci.