Don Didaco verso la beatificazione. Chiusa l’inchiesta sul pievano di Iolo

Venerdì la presentazione in Cattedrale. Verbali inviati a Roma

Don Didaco pievano di Iolo  è morto nel 1919 a 63 anni

Don Didaco pievano di Iolo è morto nel 1919 a 63 anni

Prato, 19 ottobre 2016 - Nuova tappa verso la beatificazione di don Didaco Bessi, pievano di Iolo e fondatore delle suore domenicane di Santa Maria del Rosario. Domani si chiuderà l’inchiesta diocesana, primo passo per la causa di beatificazione, del sacerdote pratese: alle 21, nella cattedrale di Santo Stefano, si riunirà il tribunale diocesano presieduto dal vescovo Agostinelli e composto dal giudice delegato, il canonico Daniele Scaccini, dal promotore di giustizia don Gianni Gualtieri e dal notaio suor Marinella Bini. Presente il postulatore, il padre domenicano Francesco Ricci. La presentazione è aperta a tutti.L’inchiesta si conclude dopo tre anni di «indagini», durante le quali sono state sentite oltre quaranta persone, tra religiosi, sacerdoti e laici.

Le perizie hanno riguardato anche esami clinici sui resti: i risultati della perizia effettuata sulle sue ossa - oggi conservate nella Casa Madre delle suore di Iolo - hanno confermato che le articolazioni delle ginocchia erano consumate a forza di stare piegato in preghiera. Quando è morto fu trovato su un giaciglio di paglia. «La nostra congregazione studia la storia di don Didaco da più di trent’anni – spiega suor Marinella Bini – è stato interessante ascoltare dalla voce dei paesani il rapporto che li lega al pievano di Iolo».

Toccante il racconto di una anziana, la cui nonna è stata perpetua del sacerdote: «Ogni giorno usciva per la campagna a raccogliere qualcosa per i poveri e alla sera quando tornava a casa aveva sempre le tasche rovesciate e la sacca vuota». Tutti i verbali saranno spediti a Roma, alla Congregazione per le cause dei Santi. Se non ci saranno impedimenti don Didaco, già Servo di Dio, sarà Venerabile, mentre per diventare Beato occorre l’esistenza di un miracolo. «Su questo punto non posso scendere in dettagli – conclude suor Marinella – ma sappiamo che per sua intercessione sono avvenute molte Grazie».