Diverso è bello, ma alla base c’è la conoscenza Sbagliato giudicare l’altro dalla fede che professa

Il vero rispetto degli altri lo si raggiunge solo quando si va loro incontro per eliminare le disuguaglianze.

Diverso è bello, ma alla base c’è la conoscenza  Sbagliato giudicare l’altro dalla fede che professa

Diverso è bello, ma alla base c’è la conoscenza Sbagliato giudicare l’altro dalla fede che professa

A volte sembra che su certi temi ci possa essere solo silenzio. Per "rispetto", si dice. E allora, meglio non parlare di religione, perché sennò qualcuno si offende. Invece, come ha dimostrato il sondaggio nella scuola, il vero rispetto degli altri lo si raggiunge solo quando si va loro incontro per conoscerli bene. Per cui, è fondamentale parlare di religioni, in maniera libera e onesta. L’inizio del lavoro è stato un brainstorming: tutti hanno sparato un fiume di termini relativi alle religioni, e ce n’erano di ogni tipo, positivo o negativo. Le parole della religione per i ragazzi? Credere, cultura, Dio, rispetto, preghiera. Ma anche discriminazione, violenza, potere. E poi, ancora: storia, arte, libri, comunità. Tutti gli aspetti che compongono la religione. C’è l’aspetto personale, di spiritualità e ricerca. C’è quello della condivisione con altre persone, che, insieme, credono nella stessa cosa e si impegnano per aiutare gli altri. Ma c’è anche l’aspetto tremendo, visto spesso durante lo studio della storia, della violenza: spesso, chi ha il potere, usa le religioni come armi, per dominare le persone. E a volte, la gente decide che chi professa una fede diversa è un nemico. Parlarne in classe, quindi, può aiutare a evitare di cadere in questi errori. Parlarne fa capire l’importanza del rispetto.