"Diceva che il caso non può esistere"

Nato a Seano, cresciuto nella campagna e divenuto lì osservatore dell’unità delle cose, Renzo Buricchi ha avuto due cugini martiri

della Resistenza. La sua formazione cristiana

è stata all’inizio avviata dalla madre. Studiò fino alla terza elementare, poi si mise a lavorare nei campi, fino all’età di 20 anni. Lavora e finisce per gestire un bar tabacchi nella piazza del Comune di Prato. "Durante

il lavoro si legge - su www.cenacolorenzoburicchi.it - Renzo parla con tutti coloro che gliene danno l’opportunità, trovando il modo di inviare frasi mirate agli avventori di quel bar. Difficilmente parla direttamente di Dio o di religione, non fa il predicatore, ma con molto tatto riesce quasi sempre a provocare l’attenzione di chi ascolta, parlando della natura e dei fenomeni che essa mostra, per arrivare sempre a dimostrare che il caso non può esistere". Quando lascia il bar torna in campagna fino alla

fine della sua vita (ottobre del 1983).