Prato, la diagnostica scoppia: 2300 esami al mese. Sette milioni per aumentare l’offerta

Oltre 88.000 richieste di prestazioni in sei mesi. Le liste di attesa restano critiche: un anno per la spirometria, la Tac addome a fine agosto

Prato, nei primi 6 mesi dell'anno le richieste per esami sono state 2.300 al mese

Prato, nei primi 6 mesi dell'anno le richieste per esami sono state 2.300 al mese

Prato, 6 agosto 2022 -Sanità sotto pressione. Recuperare due anni di diagnostica persi con il Covid è un’impresa. I numeri sono spaventosi. Solo a Prato nei primi sei mesi dell’anno le richieste per esami strumentali sono state 2300 al mese, di questo oltre 800 sono rappresentate dalla Tac. Un volume di lavoro che inevitabilmente manda in affanno il sistema sanitario con la diretta conseguenza che le liste di attesa crescono a dismisura. I tempi di attesa variano a seconda della prestazione: per una spirometria globale la prima disponibilità è a fine maggio 2023 (prestazione erogata solo dalla pneumologia ospedaliera) mentre per una Tac dell’addome completo con mezzo di contrasto, con codice priorità breve il primo appuntamento disponibile è alla fine di agosto.

I casi limite (un anno di tempo di attesa solo per eseguire una spirometria. La prima tac possibile per un malato oncologico a 180 chilometri di distanza da Prato) riportati da La Nazione sono lo specchio di un sistema in affanno, una situazione già difficile precipitata con la ripresa delle richieste di visite ed esami dopo la pandemia. Per quanto riguarda i casi-lumaca denunciati da La Nazione l’Asl precisa che "per il paziente in carico al percorso oncologico è stata seguita la procedura proponendogli il primo appuntamento disponibile in una struttura di Figline Valdarno; vista la lontananza, l’infermiere di percorso, ha cercato un’alternativa trovando disponibilità a Pistoia". Relativamente al secondo caso "la paziente è stato confermato il percorso day service in quanto seguita dalla Reumatologia: è stata contatta direttamente dal personale infermieristico ed effettuerà l’esame la prima settimana di agosto".

I numeri oggi sono tornati a girare a ritmi pre pandemia con una media mensile dell’Asl Toscana centro di 50.000 prestazioni diagnostiche garantite. Ma non basta: le liste di attesa si allungano e azzerare l’arretrato è molto più complicato di quanto potesse sembrare a gennaio. Solo per Prato si stimano oltre 8000 prestazioni da recuperare.

"L’azienda è consapevole delle criticità correlate ai tempi di attesa per la diagnostica, legate all’impatto della pandemia sull’organizzazione dei percorsi", si legge in una nota. "Proprio per questo sono state messe in atto contromisure con l’incremento di 7 milioni di euro per il potenziamento del modello competitivo e della produttività aggiuntiva al fine di aumentare l’offerta". I benefici non sono immediati: "Nonostante gli sforzi, si riscontrano solo effetti benefici parziali sui tempi di attesa a causa dell’aumento cospicuo della domanda", precisa l’azienda. Il numero di prescrizioni è salito esponenzialmente nell’ultimo periodo (superando le 90.000 richieste di prestazioni medie mensili, un numero superiore al periodo pre Covid).

"Probabilmente - spiega l’Asl - questa situazione è dovuta alla riemersione di una domanda sommersa durante l’emergenza pandemica che al momento sta tornando prepotentemente".

La strategia in campo è quella di rafforzare ancora di più l’offerta con particolare attenzione all’aumento della produzione interna per arrivare nel più breve tempo possibile ai tassi produttivi del 2019. Da gennaio a luglio solo per l’ambito di Prato sono state erogate 1.714 Tac dirette e 3.083 Tac con mezzo di contrasto. Sempre nel primo semestre del 2022 complessivamente le prescrizioni per la diagnostica sono state 575.001 di cui 88.035 a Prato.