"Reddito di cittadinanza, proteste a Prato? Ora più soldi"

Il vicepremier Di Maio interviene sul caso dei 127 euro contestati

Il vicepremier Luigi Di Maio è intervenuto sul caso di Prato

Il vicepremier Luigi Di Maio è intervenuto sul caso di Prato

Prato, 17 maggio 2019 - «Se dal conteggio le spettano 127 euro di reddito di cittadinanza vorrà dire che nel 2017 la signora ha avuto un’entrata di almeno 653 euro. Probabilmente con il prossimo cud la cifra salirà». Così il vicepremier e ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, è intervenuto sul caso di Prato dove, qualche giorno fa, una donna ha sonoramente protestato nella sede dell’Inps di via Valentini quando i funzionari le hanno spiegato che il suo reddito di cittadinanza ammontava a soli 127 euro. L’episodio ha creato non poca a confusione perché la donna, evidentemente disperata, ha dato in escandescenze occupando l’ufficio fino all’intervento della polizia.

A rispondere alla signora è stato direttamente il ministro Di Maio intervistato ai microfoni di Rtv 38. «Non conosco il caso specifico – ha spiegato il vicepremier – però si parla di 127 euro, quindi vuol dire che questa donna ha guadagnato circa 660 euro. Ne consegue che per arrivare a 780, ne servono 120. Magari la signora ha perso il lavoro l’anno scorso, ma al momento le è stato conteggiato l’Isee del 2017 perché la legge passata a gennaio. Adesso aggiorneremo lo stato patrimoniale con le nuove dichiarazioni dei redditi, i nuovi Isee precompilati a maggio, e quindi potrà avere di più con i dati del 2018».

Una mezza consolazione per la signora di Prato che martedì mattina ha avuto una crisi di nervi all’Inps: non voleva credere ai suoi orecchi quando i funzionari le hanno comunicato l’importo. 127 euro per lei suonavano come una presa di giro e così è scoppiata a piangere dicendo che non se ne sarebbe andata fino a quando gli addetti non le avessero consegnato mille euro. I dipendenti dell’Inps hanno provato a calmarla ma non è servito a nulla: più tentavano di farla ragionare, più lei perdeva le staffe. Una situazione kafkiana che ha costretto i funzionari a chiedere l’intervento della polizia. Alla vista della volante la donna ha cominciato a ragionare. Sull’episodio si sono mossi pure i sindacati, la Cgil in particolare, per chiedere un «incontro urgente» con la direzione dell’Inps provinciale in quanto la sicurezza dei lavoratori, di fronte a casi del genere sempre più frequenti, sarebbe messa a repentaglio. Risposte che al momento non sono arrivate. Nei giorni ancora precedenti, infatti, un uomo aveva di nuovo dato in escandescenze denudandosi all’interno degli uffici. Non è la prima volta che viene affrontato il problema della sicurezza dei lavoratori dell’Inps di via Valentini tanto che nei mesi scorsi sono stati messi i vetri di protezione agli sportelli.