Governo con i 5 Stelle? Il Pd pratese insorge

Solo critiche fra i democratici pratesi. Giacomelli: Renzi ritiri le dimissioni

l sottosegretario Antonello Giacomelli

l sottosegretario Antonello Giacomelli

Prato, 26 aprile 2018 - «Dovremmo chiedere a Matteo Renzi di ritirare le sue dimissioni e guidare il Partito Democratico in questo confronto. A lui non manca il coraggio di assumersi le responsabilità nei passaggi più delicati. E questo è proprio uno di quei momenti cruciali. Penso che tocchi a Renzi condurre il partito in un confronto senza sconti e senza pregiudizi per dire tutti insieme in modo trasparente al presidente della Repubblica se ci sono le condizioni perché il Pd assuma una responsabilità che fin qui non abbiamo in alcun modo previsto di prendere». C’è grande fermento nel Partito Democratico in vista della ripresa delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il primo a intervenire sull’ipotesi di un accordo fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle è il sottosegretario Antonello Giacomelli, che alla luce dei cambiamenti delle ultime ore chiede a Renzi di riconsiderare la propria posizione.

«E’ doveroso misurarsi con la verifica che chiede il capo dello Stato, anche se faccio moltissima fatica a vedere le condizioni per un esito positivo – dice Giacomelli – Dobbiamo però fare questo passaggio con serietà e l’impegno, chiedendo a Renzi la disponibilità a rimandare l’apertura della riflessione interna, consapevoli che parliamo di una verifica importante per il paese, incerta, dall’esito estremamente problematico». A livello provinciale la posizione degli esponenti del Pd è molto critica su un possibile governo coi 5 Stelle. «Sono molto preoccupato - spiega il consigliere regionale Nicola Ciolini - Se ci sarà l’accordo mi domando quanto senso possa avere che esista ancora il Partito Democratico. Le distanze coi grillini sono tante e questo ha un peso politico».

Perplesso anche il segretario Gabriele Bosi: «Ci sono pochi punti programmatici in comune - sottolinea - E pensare che i 5 Stelle possano giocare su due tavoli senza variazioni di contenuto mi pare difficile. Infine mi domando: Di Maio è disposto a fare un passo indietro? Sono molto critico». La consigliera regionale Ilaria Bugetti, invece, ritiene necessario «passare da una consultazione con gli iscritti». «Che fine fanno le nostre idee e progetti? – si domanda – Per noi il reddito di cittadinanza è uno specchietto per le allodole. E poi ci hanno dato sempre lezioni, mancando di rispetto istituzionale. Il nostro posto è all’opposizione costruttiva». Il dialogo non convince nemmeno l’ala dei giovani, come spiega Davide Ragone (il più emergente a livello nazionale fra i giovani Pd): «Va convocata la direzione nazionale – conclude – Per me ci sono distanze politiche e programmatiche. Senza dimenticare che i numeri sarebbero risicati. Certo si potrebbe allargare il discorso anche a gruppo misto e Leu ma restano le perplessità».

Sdb