"Creatività e management La moda chiede questo"

Chiara Cafissi, 23 anni, appena laureata al Polimoda e protagonista a Pitti "Creatività, business e comunicazione: oggi servono competenze trasversali"

"Credo di aver realizzato uno dei più grandi sogni che avevo. È stata un’emozione indescrivibile e sarò sempre grata a coloro che mi hanno dato l’opportunità di viverla". A parlare è Chiara Cafissi, carmignanese classe ’98, stilista laureata al Polimoda in Fashion design managment, che ha avuto la grande opportunità di presentare la collezione realizzata insieme agli altri studenti del suo corso, in occasione del grande ritorno delle sfilate in presenza nella centesima edizione di Pitti Uomo. Tutto ciò è avvenuto in Piazza Santa Maria Novella, quel giorno trasformata nel palcoscenico dedicato ai migliori talenti creativi dell’area design della scuola, selezionati e guidati dal direttore Massimiliano Giornetti. " Essere selezionata e partecipare come stilista a Pitti Uomo è stato per me motivo di grande orgoglio, ancora stento a crederci. Un’opportunità che ripaga dei tanti sacrifici che ho fatto nel mio percorso formativo"

Come sei arrivata fin qui?

"Il mio corso dura quattro anni ed è molto intensivo. Ha una componente manageriale importante, utile a sviluppare competenze sia sul piano del business che su quello della comunicazione. Generalmente per il mio corso non sarebbe prevista la sfilata al termine dei quattro anni di studi, noi siamo stati aggiunti in seguito, e abbiamo avuto meno tempo per preparare le collezioni. Ma direi che è andata tutto bene"

Quanto è stato difficile ottenere questo bel riconoscimento?

"Abbastanza. Ma ho avuto la fortuna di immergermi in un percorso di studi completo, in cui la componente Fashion, che rappresenta la parte più creativa, dove si creano le collezioni, si disegnano i modelli e si lavora con i tessuti, è sicuramente ben sviluppata. Una visione a 360 gradi. Peraltro il corso che ho frequentato è nuovo, io ed i miei compagni siamo i primi ad uscire dal Polimoda sotto questo indirizzo. L’innovazione premia".

Cosa ti lascia questa esperienza?

"Tantissime emozioni, ricordi, relazioni e competenze. Contribuire alla realizzazione della sfilata che segna il ritorno agli eventi in presenza, nella centesima edizione di Pitti Uomo, è qualcosa che non ti capita tutti i giorni. E tutto ciò di è reso possibile grazie al Polimoda che è un’ambiente caloroso e accogliente, che ti segue dall’inizio del tuo percorso e ti accompagna fino alla fine, e la spinta decisiva a raggiungere i tuoi obiettivi. La sfilata si chiamava ’Art Thou’, che tradotto letteralmente significa ’Sii te stesso’. Ecco, io sono stata me stessa".

Adesso quali sono i tuoi piani per il futuro?

"Devo iniziare a farmi le ossa, perché ancora la strada è lunga. Voglio fare esperienza in qualche azienda, perché grazie allo studio oggi mi sento pronta ad affrontare il mondo del lavoro. Finito il percorso al Polimoda è previsto uno stage dai 3 ai 6 mesi in un’azienda di settore. È proprio la scuola che fa da tramite con le aziende e orienta gli studenti nel lavoro. Inizio da qui, ma il sogno un giorno è quello di aprire un brand tutto mio"

Dove ti vedi in futuro, sempre qui?

"Non precludo nulla. Credo che un’esperienza all’estero potrebbe essermi molto d’aiuto, perché mi permetterebbe di sviluppare nuove competenze e relazioni. E perché potrei continuare a utilizzare la lingua inglese, che è quella principale nel nostro settore. Quindi sì, penso che sia giusto provare a fare questo tipo di percorso".

Miaomiao Huang