Covid Prato: a Cicognini, Datini e Livi nuovi positivi. Scuola, cortocircuito virus

Emergono altri casi in ordine sparso. E le classi finiscono in quarantena

Classe vuota in una foto di repertorio

Classe vuota in una foto di repertorio

Prato, 6 ottobre 2020 - Risale la curva dei contagi e le scuole non restano immuni all’impennata. Solo nelle ultime 48 ore sono tre gli alunni risultati positivi al tampone (due alle scuole elementari e uno delle superiori) con inevitabili conseguenze su compagni, didattica e famiglie.

Al Convitto Cicognini è risultato positivo al coronavirus un bambino di 10 anni che frequenta la quinta elementare e che giovedì mattina era stato isolato nella stanza Covid della scuola perché accusava un forte raffreddore.

Rimandato a casa la mattina stessa, domenica sera è arrivata alla preside del Convitto, Giovanna Nunziata, la telefonata dell’Asl che le comunicava l’esito positivo del tampone. A seguito dell’indagine epidemiologica è stata disposta la quarantena per quattro compagni di classe, quelli con il banco più prossimo al bambino.

La preside, per precauzione, domenica sera ha fatto eseguire una sanificazione straordinaria di tutto il secondo piano del Convitto e del refettorio. Ieri gli alunni della quinta erano in aula regolarmente anche se si sono registrare molte assenze, soprattutto dei compagni di classe cinesi che non sono rientrati nonostante non ci fosse alcuna indicazione al riguardo.

I quattro bambini per i quali è stata disposta la quarantena saranno sottoposti a tampone nei prossimi giorni. «Appena mi è arrivata la comunicazione dell’Asl ho dato disposizione di sanificare con prodotti specifici il piano in cui si trova la classe coinvolta e tutto il refettorio», spiega la dirigente Nunziata.

«L’Asl ha valutato le misure prese dalla scuola come il distanziamento e l’igienizzazione e disposto l’isolamento di quattro bambini, quelli che sono più vicini al bambino contagiato. Come scuola cerchiamo di fare tutto quello che è nelle nostre disponibilità per garantire la sicurezza dei ragazzi. Nonostante non sia obbligatorio, misuriamo la temperatura ogni mattina ad ogni studente che entra al Convitto, una precauzione in più».

Sempre alle elementari è risultato positivo uno studente della scuola Santa Gonda: in questo caso il preside ha disposto la quarantena preventiva di tutta la classe in attesa che l’Asl ricostruisca i contatti più stretti legati all’alunno contagiato. Nuovo caso anche alle superiori dove, dopo l’emergenza della settimana scorsa, è risultato positivo un altro studente di quinta del Datini. Il preside, Daniele Santagati, ieri mattina ha rimandato tuta la classe a casa in isolamento preventivo in attesa delle decisioni dell’Azienda sanitaria.

«L’Asl ancora non ci ha ancora comunicato quali sono i ragazzi che dovranno restare in quarantena. Per precauzione appena ho saputo del contagio, ho rimandato l’intera classe a casa», conferma Santagati. A questi tre casi emersi nelle ultime 48 ore, si aggiunge quello che riguarda uno studente del liceo Livi risultato positivo la settimana scorsa e del quale non era stata data notizia.

Cinque alunni positivi e due classi in isolamento sono il bilancio parziale della diffusione del Covid negli istituti scolastici solo nelle ultime ore. Una situazione particolarmente delicata, tanto che questa mattina è in programma una riunione in Provincia insieme ai presidi, agli amministratori comunali e al direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl, Renzo Berti, per fare il punto della situazione in vista dell’impennata di casi nelle scuole.

Oltre che sulla parte sanitaria è necessario intervenire sulla comunicazione fra Asl, scuole e famiglie, altrimenti la poca chiarezza denunciata a più riprese dalle famiglie stesse contribuirà a generare ulteriore preoccupazione. Non di rado le informazioni passano per chat di genitori senza che circolialcuna comunicazione ufficiale.

Un meccanismo che ha già mostrato il suo lato debole e al quale è necessario porre correttivi. In caso di tampone positivo di uno studente l’Asl avverte la famiglia, che poi ne dà comunicazione alla scuola. In altre occasioni l’Asl ha avvertito direttamente la scuola e poi la famiglia generando un corto circuito di informazioni al quale nell’incontro convocato per oggi si cercherà di porre rimedio. Si tratta di un meccanismo farraginoso, che contribuisce a rendere tutto più complicato e caotico. Meglio sarebbe che, in caso di tampone positivo di uno studente, l’Asl inviasse una comunicazione ufficiale da girare anche ai genitiori dell’intera classe coinviolta invece che affidare tutto a telefonate. O peggio ancora a chat WhatApp.