Prato è finalmente libera dal Covid. Gli ultimi pazienti lasciano Narnali

Nella struttura "La Melagrana" adesso le cure intermedie sono tornate ad accogliere utenti non contagiati. Entro luglio ambulatori per il follow up di chi è guarito: il servizio sarà al piano terra del Santo Stefano

L’Asl aprirà sul suo territorio ambulatori ad hoc per il follow up dei contagiati

L’Asl aprirà sul suo territorio ambulatori ad hoc per il follow up dei contagiati dal virus e guariti

Prato, 30 giugno 2020 - Prato da ieri è libera dal Covid, o Covid free per dirla all’anglosassone. Il concetto non cambia e il significato è chiaro: si torna piano piano alla normalità nell’erogazione di alcuni servizi in strutture gestite sia dall’Asl Toscana centro che dalla Società della salute area pratese. E così ieri mattina sono stati trasferiti gli ultimi quattro pazienti contagiati dal coronavirus, ospitati nei letti de "La melagrana", la struttura di cure intermedie low care di Narnali, a villa Donatello a Firenze. Il che significa che le cure intermedie dell’ex rsa di via del Guado da inizio settimana sono tornate a a svolgere la propria funzione per pazienti che non siano affetti dal Covid-19. Un passo importante che arriva dopo che nei giorni scorsi anche i letti di cure intermedie nell’ex palazzina delle malattie infettive, al vecchio ospedale Misericordia e Dolce, sono stati lasciati dagli ultimi pazienti colpiti dal virus. Anche in questo caso 45 letti che possono essere usati per ricoverare quegli utenti che necessita di essere seguiti ancora dai sanitarie ospedalieri prima di rientrare al proprio domicilio. Qui sono stati attivati 45 posti, monitorati notte e giorno da medici ed infermieri. Struttura nella quale possono giungere sia pazienti in uscita dall’ospedale sia i pazienti inviati direttamente dal territorio e quindi dai medici di famiglia.

A questi 45 letti se ne aggiungono i 30 della "Melograna". Un numero discreto per l’accoglienza dei degenti che, rientrato in piena disponibilità delle necessità ordinarie, può sicuramente dare una mano importante nel supplire la carenza dei posti letto al Santo Stefano. Nei tre mesi di pandemia, dal 3 marzo a maggio, l’ospedale pratese ha gestito circa 500 persone fra le quali 270 affette da Covid-19. Chi non ha avuto necessità di rimanere ricoverato nella Covid unit o, peggio, nella terapia intensiva del Santo Stefano, è stato trasferito nella palazzina ovest del Misericordia e Dolce, già attrezzata per casi di infezioni. Infatti, quella struttura venne realizzata anni fa in occasione della diffusione dell’Hiv.

La palazzina delle ex malattie infettive è stata attivata per la sua funzione originaria, essendo dotata di stanze a pressione negativa. Qui sono stati trasferiti anche gli anziani delle rsa colpiti dal virus come pure sono stati dislocati alla Melagrana.

Intanto, la Asl Toscana Centro ha deliberato l’apertura di ambulatori post Covid per il follow up di quei pazienti ricoverati per l’infezione negli ospedali aziendali e ora guariti. "In tutta la Asl centro contiamo oltre 1500 pazienti - dice Giancarlo Landini, direttore del Dipartimento specialistiche mediche dell’Asl centro - su tutti saranno eseguiti i controlli in ambulatori appositi con personale specifico delle varie discipline. Al Santo Stefano sarà ospitato nell’area del poliambulatorio". Un altro segno evidente di ritorno ad una vita normale, sebbene cambiata da prima dell’epidemia. © RIPRODUZIONE RISERVATA