Covid Prato, allarme per nuova ondata. L’ospedale inizia ad aumentare i posti letto

Sempre più ricoveri al Santo Stefano e anche terapia intensiva è ormai satura. Ieri due nuove vittime (74 e 84 anni) e 74 positivi

Un'operatrice sanitaria

Un'operatrice sanitaria

Prato, 21 febbraio 2021 - Aumentano ancora i contagi e si registrano altre due vittime causate dal coronavirus. E così anche Prato e la sua provincia si allineano, come già si era capito nel corso degli ultimi giorni, al trend nazionale che registra una preoccupante ripresa dell’epidemia.

Le persone decedute sono un uomo di 74 anni e una donna di 84 anni, entrambe morte all’ospedale Santo Stefano. Il numero dei decessi sale a quota 306 dall’inizio del pandemia. I nuovi casi positivi sono invece 74 per un totale di 12.408 contagi da un anno a questa parte. Questa la distribuzione geografica dei casi registrati in provincia nelle ultime 24 ore: 57 a Prato, 2 a Cantagallo, 8 a Carmignano, 5 a Montemurlo e 2 a Vaiano.

Una situazione che comporta necessariamente un riadeguamento dei posti letto dell’ospedale per accogliere i pazienti da ricoverare, in numero crescente negli ultimi giorni. Tant’è che mentre venerdì i posti letto a disposizione nell’area Covid del Santo Stefano erano 50, ieri questi sono intanto aumentati di 6 unità e probabilmente altri ne verranno aggiunti nei prossimi giorni. Sempre al limite anche la terapia intensiva dove sono ricoverati 19 pazienti su 20 posti letto a disposizione.

Una situazione ancora gestibile, ma che richiede una adeguata preparazione per fronteggiare le nuove necessità di ricovero che dovessero verificarsi. Numeri un po’ più contenuti, invece, al Centro Covid Pegaso, dove i ricoverati sono 13 a fronte di 23 posti a disposizione. Quasi al completo la rsa La Melagrana con 41 degenti presenti a fronte di una capienza di 42 posti.

Negli ospedali toscani i ricoverati per Covid sono 893 (21 in più rispetto a venerdì), di cui 147 in terapia intensiva (2 in meno). Invece sul versante dei nuovi contagi, ieri in regione ne sono stati registrati 953 così da raggiungere un totale di 147.853 dall’inizio dell’epidemia.

Sempre ieri sono stati stati eseguiti 13.471 tamponi molecolari e 8.101 tamponi antigenici rapidi. L’età media dei 953 nuovi positivi è di 43 anni (il 18% ha meno di 20 anni, il 25% tra 20 e 39 anni, il 34% tra 40 e 59 anni, il 17% tra 60 e 79 anni, il 6% ha 80 anni o più). Infine i decessi, che sempre in Toscana ieri sono stati 15 (7 uomini e 8 donne con un’età media di 83,5 anni). Intanto la campagna vaccinale prosegue sia al Centro Pegaso che nei distretti socio sanitari del territorio.

Ieri sono giunte altre 13.900 dosi di AstraZeneca, stoccate al Santo Stefano: da qui saranno distribuite a tutti i territori dell’Asl Centro. A Prato ne resteranno 2000-2500. Il presidente della Regione Eugenio Giani, per coprire il fabbisogno di vaccini, ha annunciato di volere usare i fondi europei destinati alla ricerca farmaceutica per incentivarne la produzione, invitando le aziende toscane ad attrezzarsi per dare seguito a questa opportunità.

Tutto questo mentre all’ex Creaf proseguono le vaccinazioni sia per gli under 55 appartenenti ad alcune categorie specifiche (insegnanti e personale scolastico, forze dell’ordine) sia per gli ultraottantenni. E ieri la vaccinazione si è svolta per la prima volta al distretto sanitario di Vaiano dove sono stati somministrati 50 vaccini AstraZeneca. La gestione logistica è stata seguita dai volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Da domani entreranno nel vivo le somministrazioni di Pfizer BioNtech agli over 80 con 6 dosi a settimana per ciascuno medico di famiglia.

Sono 97 i curanti, alcuni provenienti da Vaiano, che hanno scelto l’ex Creaf per vaccinare. I box a loro disposizione sono 12, i turni vaccinali sono due, dalle 14.30 fino alle 18.30 dal lunedì al venerdì, per un totale di poco meno 600 vaccini alla settimana. A Montemurlo un raggruppamento di medici di base con ambulatori alla Misericordia, partirà mercoledì per poi ripetere le somministrazioni venerdì. Lo spazio scelto è la tensostruttura messa a disposizione dalla Misericordia a fianco degli ambulatori. La stessa Confraternita ha dato la disponibilità per il trasporto degli anziani che non possono muoversi da soli.