Covid, la crisi in Vallata "Subito aiuti alle aziende"

Le richieste delle opposizioni di Cantagallo, Vernio e Vaiano ai tre Comuni "Servono contributi una tantum per gli imprenditori in difficoltà economica"

L’opposizione a Cantagallo ha presentato oggi un documento con cui chiede all’amministrazione comunale un aiuto una tantum – come offerto in altri comuni tra cui Prato e Carmignano – per le aziende che hanno sofferto per la crisi economica derivata dal Covid. "Visto che la grave situazione sanitaria attuale – scrive Lorenzo Santi, consigliere a Cantagallo nella lista de La Città per Noi - che ci tormenta ormai da mesi e che sembra non terminare, obbliga ancora oggi le varie attività a chiusure forzate; considerato che altri comuni della provincia già sono intervenuti a sostegno di attività di ristorazione, del commercio, dei servizi alla persona e del settore turistico che nel 2020 hanno subito una riduzione di fatturato di almeno il 25% per tamponare l’emergenza economica e aiutare le attività penalizzate dalla pandemia si richiede di intervenire, secondo lo stesso principio, anche nelle realtà del nostro territorio mediante una quota tantum per sostenere chi, purtroppo, è stato costretto a vedere la propria attività a chiusure forzate". La stessa richiesta sarà presentata nei rispettivi comuni anche dalla lista Vaianesi, a Vaiano, e dalla lista SiAmo Vernio, a Vernio. Ma non sono le uniche richieste di questo tipo: anche Confesercenti ha fatto richiesta ai comuni per un bonus una tantum e anche il coordinamento pratese della neonata Tni (Tutela Nazionale Imprese) Italia, fondata dall’associazione Ristoratori Toscana, ha fatto una serie di richieste ai sindaci valbisentini e a tutti gli altri comuni della provincia. Nella missiva inoltrata a fine marzo, e rimasta ancora senza risposta, dal coordinatore Riccardo Ranfagni, vengono toccati diversi punti, legati al periodo emergenziale e a quello della ripresa. Per quanto riguarda la Tari, ad esempio, viene chiesta la riduzione del canone in proporzione al calo di fatturato certificato da bilancio 2020 rispetto al bilancio 2019 nel caso delle società di capitali, mentre per le altre aziende attraverso il calo sui corrispettivi, secondo il concetto che meno si è lavorato e meno si è prodotto rifiuti. Poi, fra le varie richieste, la cancellazione per tutto il 2021 di tasse e concessioni comunali, il contingentamento delle licenze per disincentivare l’apertura di nuove attività e strategie per evitare la speculazione che potrebbe scaturire da probabili chiusure e indebitamenti, la limitazione di sagre ed eventi, il reinvestimento degli eventuali disavanzi o scostamenti di bilancio provenienti da bandi, in concessioni a fondo perduto per le start up che non hanno beneficiato di alcun sostegno né tantomeno dell’accesso al credito, concessioni da utilizzare nella filiera locale concessioni di strumenti di garanzia per l’accesso al credito.