Covid al bar Cavalieri, tracciamenti in corso

Tre dipendenti positivi: l’Asl sta risalendo ai contatti fra Poggio, Prato e Montemurlo. Per gli altri 14 i tamponi sono tutti negativi

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L’Asl Toscana Centro sta effettuando i tracciamenti dei contatti dei dipendenti del bar Cavalieri per capire se altre persone devono essere sottoposte a tampone e a misure di quarantena fiduciaria. Martedì tre dipendenti (su 17) sono risultati positivi al Covid e la titolare Cristina Cavalieri ha subito chiuso il noto bar di via Risorgimento. Gli altri quattordici tamponi hanno dato esito negativo ma per precauzione la famiglia ha optato per la sospensione l’attività almeno fino al 28 ottobre. "Il 28 faremo il secondo tampone – spiega Cristina Cavalieri – e se sarà ancora negativo potremo rientrare al lavoro, quindi dopo il risultato riapriremo".

I positivi di adesso, invece, anche se saranno negativi dovranno attendere il via libera dell’Asl. "Ripeto che noi abbiamo sempre usato tutte le precauzioni del caso – aggiunge la titolare del bar – , dal plexiglass sul bancone all’uso delle mascherine, e quindi operato in sicurezza. La rete dei contatti personali in fase di tracciamento riguarda le zone di Poggio a Caiano, Prato e Montemurlo dove vivono i nostri dipendenti, non altri territori. Dobbiamo ringraziare i tanti clienti che ci stanno manifestando il loro affetto in questi giorni".

Il bar Cavalieri chiuso è una immagine che rattrista il centro di Poggio in quanto il locale è sempre stato aperto sette giorni su sette ed è un punto di riferimento per le colazioni, la pausa pranzo, le merende e i dolci della domenica. "Appena riaprite – scrive Marzia in un post sulla pagina Facebook del bar Cavalieri - tutti a fare colazione da voi: la pasticceria e il cappuccino più buoni di tutta la zona. Forza siete una famiglia di combattenti". Il sindaco Francesco Puggelli rimane in attesa di sviluppi e notizie da parte dell’Asl in particolare per quel che riguarda la zona di Poggio a Caiano ed è stato vicino sin dall’inizio alla famiglia Cavalieri: "Fermare un’attività, per quanto necessario, ha tante complicanze anche di natura economica che vanno ad aggiungersi a quelle sanitarie della malattia – ha detto –. Ecco, nel nostro piccolo, come comunità, oltre ad augurare una pronta guarigione ai dipendenti del bar possiamo impegnarci fin da subito a garantire loro il nostro supporto non appena (ci auguriamo presto) potranno tornare dietro al bancone dove siamo abituati a vederli".

M. Serena Quercioli