"Così portiamo l’acqua agli animali in Calvana"

Emergenza idrica per mucche e cavalli. Un gruppo di volontari ha rifornito i punti attrezzati e la cisterna che funge da abbeveratoio

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Tanti volontari nella giornata di ieri hanno sfidato il caldo della Calvana per portare l’acqua agli animali che la abitano, rifornendo i punti attrezzati e la cisterna che funge da abbeveratoio con diversi litri di acqua. L’operazione è stata portata a termine da una quindicina di volontari (nella foto) dell’associazione Salvaguardia e Sviluppo Calvana – impegnata da diversi anni nella promozione e nella tutela dell’ambiente e degli animali che popolano la zona, compresi i cavalli che vivono allo stato brado – e dell’associazione Oltre, che opera in ambito di Protezione Civile.

I volontari si sono attivati per riportare l’acqua nelle due location dove sorgono gli abbeveratoi, che già altre volte durante luglio erano stati riempiti, con oltre 6 mila litri di acqua, che forniranno il fabbisogno idrico ai numerosi animali che, altrimenti, come è già successo, sarebbero costretti ad avvicinarsi ai borghi collinari per dissetarsi, con un rischio importante per gli orti e le coltivazioni.

Nei prossimi giorni gli stessi volontari torneranno sul Monte Maggiore per creare un abbeveratoio più basso, per far sì che anche gli animali che non hanno l’altezza di mucche o di cavalli possano trovare da bere.

"Stiamo lavorando ad una serie di progetti – spiega Agnese Santi dell’associazione Salvaguardia e Sviluppo Calvana – per avere l’acqua in modo più costante sulla Calvana, progetti che vedranno all’opera i nostri volontari e quelli di altre associazioni". L’associazione Salvaguardia e Sviluppo Calvana si è già occupata di diversi aspetti inerenti la tutela e la promozione dei luoghi. Diverse le giornate organizzate in questi anni per la rimozione delle vecchie recinzioni, non più utilizzate, e del filo spinato che si trova frequentemente sui prati sommitali. In questi anni si è occupata inoltre dei cavalli "selvatici", promuovendo la loro conoscenza e cercando di salvare, con cure mediche, un paio di esemplari particolarmente debilitati.

La storia di Neri, il puledro con una importante frattura ad un arto, ha commosso tutti gli amanti dei cavalli e non solo: grazie alla determinazione di veterinari e dello stesso puledro, con molti sforzi in termini di spesa e di energie, il giovane cavallo, la cui prematura fine sembrava predestinata, è stato curato e riportato a camminare.

Claudia Iozzelli