Coronavirus. Tamponi a 100 euro? C’è la fila fino a Pasqua

Ma intorno all’iniziativa di un centro medico privato si scatena la bagarre. Il Pd alla Regione: "Si attivi subito una convenzione"

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Prato, 3 aprile 2020 -  C’è già una lunga lista di attesa tanto che il primo posto disponibile è solo il 15 aprile. L’idea di un centro medico privato di fare tamponi a pagamento per il Coronavirus riscuote successo fra i pratese, che si sono precipitati per prenotare il test. Mentre la politica ieri litigava sull’opportunità dei test privati, i cittadini hanno fatto la corsa a prenotarsi in barba ai 100 euro che servono per sottoporsi al tampone. Fabrizio Tempesti di Diagnosys non si aspettava una reazione così forte al progetto di eseguire tamponi a pagamento: "Noi di Sistema Salute abbiamo pensato a questo progetto da attuare con i laboratori Diagnosys e Iama perché ci sembra giusto dare una mano in questa situazione di emergenza, ma senza volerci mettere in contrapposizione con il servizio pubblico. A chi dice che facciamo del lucro, rispondo con costi alla mano: i tamponi, forniti da Synlab, ci costano dai 70 agli 80 euro. A questa cifra vanno aggiunti 10 euro per l’infermiere e 10 euro per dotare quest’ultimo dei dispositivi di protezione individuale. Inoltre una parte viene devoluta alla Croce Rossa per il supporto logistico che offre con l’installazione della tenda nel nostro piazzale di via Lepanto. Inoltre abbiamo dato la nostra disponibilità ad una convenzione con l’Asl, offrendo il nostro progetto e la nostra organizzazione a costo zero". Il progetto di Sistema salute è nato dalla richiesta emersa nell’ambito della medicina del lavoro, quando ancora tutte le aziende erano aperte ed è scoppiata l’epidemia: "Facciamo sorveglianza sanitaria in molte aziende, da lì è partita la domanda su quali esami si potevano effettuare per evitare che si diffondesse il virus nei reparti operativi delle imprese".  

I tamponi privati scatteranno a partire da martedì prossimo: 12 tamponi per ogni mattina, con un intervallo di tempo fra un prelievo e l’altro di 15 minuti, dal lunedì al venerdì. "Sono rimasti g ancora due posti liberi il 15 aprile - chiude Tempesti - Ma se l’Asl convenziona il progetto, siamo disponibili ad eseguire i prelievi anche nel pomeriggio, aumentando il personale". Nel frattempo, come dicevamo, è scoppiata però una bufera politica. «Gli istituti privati che forniscono tamponi siano convenzionati con la Regione": a chiederlo sono i gruppi di maggioranza presenti in consiglio comunale (Pd, Lista civica Biffoni Sindaco, Demos, Lo Sport per Prato) che aggiungono: "È positivo che ci siano dei centri privati in grado di fornire tamponi alla cittadinanza, ma sia la Regione a dare la risposta al bisogno attuale. Non è accettabile che fino a ora si sia detto che non c’era la possibilità di fare tamponi, mentre scopriamo adesso che alcuni istituti privati li propongono a pagamento. Stiamo combattendo un virus sconosciuto ed è fondamentale che sia il pubblico a coordinare e guidare tutti i processi, compresa la diffusione dei tamponi". Il Pd pratese sostiene che "non è tollerabile che si facciano test al prezzo di oltre 100 euro per chi se lo può permettere, mentre vi è una parte della popolazione che non ha i soldi nemmeno per garantirsi i beni di prima necessità". Insomma: è l’Asl che dovrebbe organizzarsi "per garantire i bisogni attraverso le esigenze delle aziende ospedaliere e dei medici di famiglia". "Chiediamo al presidente Rossi che la Regione si impegni a fornire un numero adeguato di tamponi per il nostro territorio e laddove il pubblico non riesca a coprire il bisogno, coordinare quei privati che dimostrano di poter offrire il medesimo servizio, evitando che si possano creare disparità in un periodo in cui è necessario dare sostegno soprattutto alle fasce più a rischio e più fragili della popolazione", concludono dal Pd di Prato. «In questo momento non ci devono essere differenze fra chi può e non può pagare", interviene Nicola Ciolini, consigliere regionale del Pd. "Se ci sono strutture, e ben vengano, in grado di effettuare i tamponi, allora che lo facciano in convenzione con l’Asl. Quindi a carico totale della Regione. O in alternativa in un qualsiasi altro modo che però garantisca la completa parità d’accesso al servizio a tutti i cittadini. Ho chiesto oggi stesso al consiglio regionale di attivarsi in tal senso". Sulla questione dice la sua anche la consigliera regionale Pd, Ilaria Bugetti: "Dopo l’acquisto programmato da parte della Regione di centinaia di migliaia di tamponi e stick autorizzati , crediamo sia prioritario intercettare chi ha veramente bisogno di tamponi e test e consentire solo in seconda battuta a chi può permetterselo di fare il test in autonomia". Anche Diego Blasi di Futura interviene condannando il progetto dell’istituto di analisi privato: "Solo leggere una cosa del genere fa venire i brividi – commenta – Riteniamo che la sanità privata debba mettersi al servizio del paese, evitando di speculare su una tragedia. Si attivi subito la Regione". © RIPRODUZIONE RISERVATA