Il coronavirus svuota le sale da gioco, -70% di presenza cinese

L'effetto si fa sentire soprattutto nelle aree dove è elevata la presenza della comunità cinese

Una sala slot (foto repertorio)

Una sala slot (foto repertorio)

Prato, 13 febbraio 2020 - L'effetto Coronavirus si fa sentire anche sul mercato del gioco, soprattutto nelle aree dove è elevata la presenza della comunità cinese, come la provincia di Prato.

Secondo un'indagine condotta dall'agenzia specializzata Agimeg, infatti, sale scommesse e sale gioco tra città e provincia hanno registrato una flessione della clientela pari al 70%. Stando agli ultimi dati, Prato è in assoluto la provincia italiana con la più alta spesa pro capite nei giochi, pari a 576 euro. L'indagine Agimeg ha coinvolto oltre 30 sale, tra agenzie di scommesse e sale slot, della città toscana.

"Il calo di giocatori cinesi in queste settimane è più che evidente, sia alle macchinette sia al bancone delle scommesse, forse hanno paura, non escono più", racconta chi lavora nelle sale slot della città o nelle agenzie di scommesse. In alcuni casi la diminuzione si attesta intorno al 20%-30%, ma ci sono punte del 50% e oltre.

"Da noi c'è stata una fortissima diminuzione, intorno al 70% - racconta la titolare di una sala giochi all'interno di un centro commerciale - ma il calo è evidente anche per le altre attività commerciali qui presenti. Da quando è scoppiata l'epidemia di Coronavirus, non si vedono quasi più cinesi e questo per noi, così come per gli altri negozi, è un grande danno".