FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

Prato, numeri in miglioramento sulla sicurezza a lavoro. Biffoni: "Non ci accontentiamo"

Il tasso di di regolarità riscontrato nelle imprese controllate a Prato è più che raddoppiato dal 2014 a oggi. E' emerso durante il convegno "Lavoro Sicuro - Analisi e prospettive".

Un momento del convegno (Foto Attalmi)

Un momento del convegno (Foto Attalmi)

Prato, 1 dicembre 2023 - In concomitanza con la ricorrenza dei 10 anni dalla tragedia dell’incendio al Teresa Moda di via Toscana, quando sono morti sette operai cinesi che lavoravano e vivevano nel capannone fianco a fianco con le macchine, gli impianti elettrici non a norma e le cucine improvvisate con bombole di gas stipate senza alcuna sicurezza, è andato in scena presso il Centro Pecci il convegno "Lavoro Sicuro - Analisi e prospettive".

Convegno, quello coordinato dall'assessore alle Politiche di cittadinanza Simone Mangani, durante il quale sono stati presentati gli interventi svolti dalla Regione Toscana, dal Comune di Prato, dalla Procura della Repubblica di Prato. E durante il quale sono stati riportati alcuni numeri, a cominciare da quelli snocciolati da Renzo Berti, direttore del Dipartimento Prevenzione Azienda Usl Toscana Centro.

Il discorso di Matteo Biffoni
Il discorso di Matteo Biffoni

"In nove anni e due mesi, sono state ispezionate nella ASl Toscana Centro 18.810 imprese, di cui 11.077 a Prato. Siamo passati da dei controlli mirati a dei controlli ordinari. Nel 2023, il 65,9% delle aziende ispezionate a Prato è risultato in regola, mentre nel 2014 eravamo attorno al 32,5%. Il miglioramento è sensibile e questo ha avuto un riflesso positivo anche sulle sanzioni emesse (dal 2014 a oggi, le imprese hanno dovuto pagare quasi 26 milioni di euro per varie irregolarità, nda). La sensazione però è che manchi ancora una reale presa di coscienza da parte dei datori di lavoro e che questi risultati siano stati raggiunti più per una paura dei controlli".

Come annunciato da Berti, il progetto proseguirà per altri due anni con la quinta fase - la quarta si concluderà tra un mese, il 31 dicembre - con un trend di controllo di quasi 1000 imprese all'anno. "Quello che ci siamo prefissati per il 2024 e il 2025 è di confermare l'attuale pressing ispettivo e la compartecipazione di altri enti di controllo e mediazione culturale, con al contempo un rilancio di attività mirate di comunicazione, informazione e formazione".

Per quanto riguarda gli altri dati, da segnalare che gli impianti elettrici non conformi a Prato sono praticamente stati azzerati dalla fase 1 alla fase 4, periodo durante il quale si è scesi dal 27% all'1%, mentre i dormitori sono un terzo rispetto a prima, dal 18% al 6,6%.

"Non è ancora tutto a posto, ma dal settembre 2014 la reazione delle istituzioni è stata tanto forte quanto tragico è stato l'episodio del Teresa Moda - le parole del sindaco Matteo Biffoni - Grazie al progetto organizzato e sostenuto da Regione Toscana, Procura di Prato, Comune, in collaborazione con le Forze dell'ordine, abbiamo raggiunto traguardi importanti, ma ci accontenteremo solo quando arriveremo allo zero relativamente agli incidenti e agli sfruttamenti sul posto di lavoro. Penso che dal punto di vista della lotta contro l'illegalità, il modello pratese e quello toscano siano da usare come esempio".

Presente, fra gli altri, anche il console generale aggiunto della Repubblica Popolare Cinese a Firenze Guan Zhongqi, che ha espresso la volontà di collaborare con le istituzioni di ogni livello per la sicurezza dei lavoratori. "Non ci può essere progresso né integrazione se non ci sono legalità e rispetto della dignità e libertà dell'uomo nel lavoro - sono invece le dichiarazioni del sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Prato Laura Canovai - Questo grandissimo lavoro svolto da Regione, Procura, Comune e Forze dell'ordine era necessario ed indifferibile in un contesto di illegalità diffusa e bisogna continuare, anche perché ci sono nuove forme di illegalità, come il caporalato".