Contemporanea ultimo weekend Ecco il cartellone

Le "Ratto-storie", "Io non muoio più" in centro e "La plaza" tra presente e memoria collettiva

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Diversi artisti nazionali e internazionali danno vita agli appuntamenti dell’ultimo week end a Contemporanea festival tra danza, teatro, percorsi interattivi: ecco gli appuntamenti di domani. Alle 17 al Fabbrichino replica di Rattenspiel storie di ratti, uno spettacolo di Teatro Elettrodomestico che, liberamente ispirato a RATTO-storie di ratti, ultima opera di Andrea Bendini, rende omaggio ad un autore sconosciuto ai più, drammaturgo incompreso, intellettuale fuori dagli schemi e crudele burattinaio. In un’atmosfera scura e demenziale al tempo stesso, come in un cabaret grottesco, si celebra la vittoria dei ratti sull’essere umano. Alle 18 in piazza delle Carceri replica anche la performance del regista e drammaturgo argentino Fernando Rubio, Io non muoio più, che riflette attorno alla violenza di genere all’interno di una struttura cubica trasparente posta al centro della piazza, con un gruppo di attrici e attori pratesi nei panni di vittima e carnefice (in replica domenica alle 17). Dalle 18 alle 22 (uno spettatore per volta, 12 turni con partenza ogni 20 minuti) viaggio interattivo tra Manifatture Digitali e Palazzo Pretorio con Stil Novo, un percorso a cura dell’italocanadese Daniele Bartolini. Alle 19 al Magnolfi replica il lavoro di Rita Frongia attorno alla figura ribelle di Lilith, prima compagna di Adamo che rifiuta la sottomissione sessuale e viene trasformata per volontà divina in un demone notturno e assetato di sangue (in replica domenica alle 18.30). Alle 20.30 al Metastasio arriva La plaza, uno spettacolo del collettivo spagnolo El Conde de Torrefiel pensato come una piazza cittadina, che racconta il presente facendo leva sulla memoria collettiva del passato. Uno sguardo penetrante e inquietante sui cambiamenti radicali e incontrollabili della nostra società.

Infine, alle 22.30 allo spazioK c’è Nicola Galli con Il mondo altrove, una creazione in forma di rituale danzato, che celebra il moto di un mondo inesplorato. Si tratta di un percorso ideale tracciato tra Occidente e Oriente, liberamente ispirato ai rituali indigeni dell’America del Sud, ai simboli e alle tradizioni del teatro Nō giapponese, e all’eccentrica ricerca musicale del compositore Giacinto Scelsi intorno all’idea sferica del suono.