Condanne e processi per il clan Tagliavia

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Si è chiusa con tre condanne in abbreviato,

18 patteggiamenti, un’assoluzione e 29 rinvii

a giudizio la maxi udienza preliminare a carico

dell’associazione che avrebbe riciclato fra Firenze e Prato, in attività connesse al commercio dei pellets, i proventi illeciti

del clan siciliano dei Tagliavia. Agli imputati dell’inchiesta, condotta dal pm della Dda Giuseppina Mione (nella foto) e dal collega Francesco Sottosanti, sono 51.Lo scopo del sodalizio era quello di riciclare i proventi degli affari criminali della famiglia palermitana, capeggiata da Pietro Tagliavia, condannato con sentenza irrevocabile per il reato di associazione mafiosa, figlio di Francesco Tagliavia, già esponente di vertice del mandamento di Brancaccio, condannato anch’egli all’ergastolo sia per la strage di via d’Amelio a Palermo che per quella di via dei Georgofili a Firenze. Il giro d’affarri ricostruito dagli inquirenti ammonta

a circa 48 milioni di euro.