"Compratelo compratelo per poco ve lo do….!" Arriva a Prato "L’elisir d’amore" di Gaetano Donizetti nella formula "imbottigliata" da Pratolirica, feconda associazione che ogni anno produce un titolo d’opera, distillando diverse energie musicali locali. L’appuntamento è al Politeama Pratese, domenica 27 novembre alle 16 e i biglietti possono già essere prenotati al botteghino del teatro o acquistati on line su Ticketone. Sul palco ci saranno anche gli allievi della Scuola di musica Verdi, la Filarmonica Benelli diretta dal maestro Roberto Bonvissuto, ci sarà naturalmente il coro Pratolirica con Mayumi Kuroki. E poi il pianoforte di un inossidabile Nicola Mottaran, ci sarà Monica Madera coreografa con la scuola di danza Cami, con la regia, le scene e i costumi di Serenella Isidori, che spesso è a Prato per corsi di formazione per cantanti lirici. E i cantanti: tutti giovani di contiguità con Pratolirica, come Paolo Nevi nei panni di Nemorino già vincitore del Premio Pacetti, Paola Vero, ovvero Adina, già Violetta lo scorso anno sempre al Politeama, Sae Suzuki che sarà Giannetta, Giulio Riccò nel ruolo di Dulcamara, voce di basso di 21 anni, Lorenzo Martinuzzi (Belcore), baritono di 24 anni che ha appena avuto il terzo premio nel recente concorso dedicato a Lando Bartolini, ed è figlio di Romano, cantante pratese che ben conosciamo. Intanto si prova alla Scuola Verdi: il coro Pratolirica è quasi personaggio protagonista e Mayumi Kuroki ha un bel daffare in questo melodramma giocoso dove "una furtiva lagrima" scivola in una bottiglia di vino e lo trasforma in magico intruglio d’amore contrabbandato dal venditore ciarlatano di turno: alchimie drammaturgiche d’attualità.  Un po’ di storia pratese di quest’opera che è del 1832: il Metastasio si inaugura nel 1830 e "L’elisir" appare a Prato la prima volta già nel 1837 con 14 recite. Nel 1941 l’opera è diretta dal maestro pratese Luciano Bettarini e – interessante – nel ’49 a Prato, quasi a fine carriera, ecco il grande Tito Schipa nei pamnni di Nemorino. L’ultima volta per l’"L’elisir", ancora al teatro Metastasio, è stata nel 2005, una serata tutta made in Prato prodotto dal Kiwanis Club insieme a Opera Altra. Al Politeama vedremo e ascoltermo un Elisir distillato con tanto amore dalla passione di energie locali, fermentate nell’arco di due anni in un laboratorio portato avanti con i ragazzi delle scuole Rodari e Fermi, che compongono il programma di sala e vanno pure in scena. L’elisir non esiste, ma l’amore sì.  Goffredo Gori

Cronaca

"Compratelo compratelo per poco ve lo do….!" Arriva a Prato "L’elisir d’amore" di Gaetano Donizetti nella formula "imbottigliata" da Pratolirica, feconda associazione che ogni anno produce un titolo d’opera, distillando diverse energie musicali locali. L’appuntamento è al Politeama Pratese, domenica 27 novembre alle 16 e i biglietti possono già essere prenotati al botteghino del teatro o acquistati on line su Ticketone. Sul palco ci saranno anche gli allievi della Scuola di musica Verdi, la Filarmonica Benelli diretta dal maestro Roberto Bonvissuto, ci sarà naturalmente il coro Pratolirica con Mayumi Kuroki. E poi il pianoforte di un inossidabile Nicola Mottaran, ci sarà Monica Madera coreografa con la scuola di danza Cami, con la regia, le scene e i costumi di Serenella Isidori, che spesso è a Prato per corsi di formazione per cantanti lirici.
E i cantanti: tutti giovani di contiguità con Pratolirica, come Paolo Nevi nei panni di Nemorino già vincitore del Premio Pacetti, Paola Vero, ovvero Adina, già Violetta lo scorso anno sempre al Politeama, Sae Suzuki che sarà Giannetta, Giulio Riccò nel ruolo di Dulcamara, voce di basso di 21 anni, Lorenzo Martinuzzi (Belcore), baritono di 24 anni che ha appena avuto il terzo premio nel recente concorso dedicato a Lando Bartolini, ed è figlio di Romano, cantante pratese che ben conosciamo. Intanto si prova alla Scuola Verdi: il coro Pratolirica è quasi personaggio protagonista e Mayumi Kuroki ha un bel daffare in questo melodramma giocoso dove "una furtiva lagrima" scivola in una bottiglia di vino e lo trasforma in magico intruglio d’amore contrabbandato dal venditore ciarlatano di turno: alchimie drammaturgiche d’attualità. 
Un po’ di storia pratese di quest’opera che è del 1832: il Metastasio si inaugura nel 1830 e "L’elisir" appare a Prato la prima volta già nel 1837 con 14 recite. Nel 1941 l’opera è diretta dal maestro pratese Luciano Bettarini e – interessante – nel ’49 a Prato, quasi a fine carriera, ecco il grande Tito Schipa nei pamnni di Nemorino. L’ultima volta per l’"L’elisir", ancora al teatro Metastasio, è stata nel 2005, una serata tutta made in Prato prodotto dal Kiwanis Club insieme a Opera Altra.
Al Politeama vedremo e ascoltermo un Elisir distillato con tanto amore dalla passione di energie locali, fermentate nell’arco di due anni in un laboratorio portato avanti con i ragazzi delle scuole Rodari e Fermi, che compongono il programma di sala e vanno pure in scena. L’elisir non esiste, ma l’amore sì. 
Goffredo Gori

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