La fabbrica? Diventa meta turistica. Cofil, porte aperte per Open factory

L’azienda di Montemurlo unica realtà del distretto per l’edizione 2018

Foto di gruppo per la Cofil di Montemurlo

Foto di gruppo per la Cofil di Montemurlo

Montemurlo (Prato), 19 novembre 2018 - C'è anche un’azienda del distretto pratese tra le protagoniste di Open Factory, il grande evento in programma domenica 25 che apre le porte delle eccellenze manifatturiere italiane. E’ la Cofil di Montemurlo, azienda di filati, che porterà circa 120 visitatori a conoscere la sua bella realtà di via dell’Artigianato. «Open Factory» promuove la cultura industriale e manifatturiera: Prato e provincia ne hanno da vendere, ma finora l’attenzione di questo particolare «porte aperte» si era concentrato sul Triveneto, il Nord-est produttivo. Ma in Italia ci sono molte realtà di pregio che possono brillare in questo panorama ed ecco che la Cofil diventa parte integrante di questa quarta edizione.

Come si va a visitare un museo o una fiera, ecco che l’azienda diventa meta turistica. Sarà possibile vedere in prima persona il percorso produttivo di filati di pregio, dalla materia prima al filato finito pronto a diventare tessuto o maglia. In particolare ci sarà la visita alla produzione, la parte più viva dell’azienda, partendo dalle fibre fino al filato finito. Poi ci sarà anche una tappa in magazzino, perché alla Cofil questo reparto merita di essere visto... Non è un caso se l’azienda montemurlese dei fratelli e soci Massimo e Federico Corrieri è entrata in questo giro: era già stata considerata per uno studio realizzato da Italy Post per il Corsera che considerava le realtà che avevano realizzato le migliori performance nel decennio di crisi economica. In altre parole, chi era riuscito non solo a difendersi nel contesto avverso, ma anche a crescere e migliorare mentre le acque del mondo tessile erano sempre più agitate. Per capirsi, tra gli altri nomi che fanno parte di Open Factory 2018 non ci sono molte altre realtà toscane e quelle presenti sono marchi di fama internazionale come Unoaerre del distretto orafo aretino e l’Acqua Panna di Scarperia.

Di certo la Cofil ne ha fatta di strada, da quando nacque nel 1970 come piccola azienda artigiana conto terzi per la produzione di filati da maglieria. Grazie ai continui investimenti, all’impegno della proprietà e a un gruppo di dipendenti di qualità, l’azienda è cresciuta fino a diventare una stella nel firmamento dei filati fantasia e lineari. La possibilità di far parte di Open Factory ripropone anche un tema già affrontato - con poco successo - negli anni scorsi, come quello del turismo legato al distretto tessile. Potrebbe essere l’occasione per riparlarne.... Per maggiori informazioni e iscriversi alla visita visitare il sito www.open-factory.it.