Il rebus dei tanti cinesi vaccinati in patria. Come faranno a ottenere il Green pass?

Fanno la fila in farmacia ma per loro il lasciapassare non c’è. Biffoni: "Il problema riguarda anche gli italiani immunizzati all’estero"

Green pass

Green pass

Prato, 2 agosto 2021 -  Si avvicina a passi veloci l’entrata in vigore del lasciapassare verde, l’ormai famoso Green pass, indispensabile dal 6 agosto, per svolgere una lunga serie di attività al chiuso, compreso l’ingresso in ristoranti e bar per la consumazione al tavolo. A breve, fra martedì e mercoledì, la cabina di regia del governo dovrà inoltre decidere se rendere obbligatorio il Green pass sui mezzi di trasporto e a scuola. Ma intanto c’è chi dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino o dopo essersi ammalato ed essere guarito dal Covid, si mette diligentemente in fila nelle farmacie pratesi per ottenere il prezioso lasciapassare che assicurerà una regolare vita sociale. In verità l’assalto alle farmacie va in scena ormai da diverse settimane, soprattutto dopo che il governo ha deciso per l’obbligatorietà del certificato verde per fronteggiare il dilagare dell’epidemia ora nella mutazione Delta del Covid-19.  

Ed ecco che a Prato, con la sua numerosa comunità cinese, sta emergendo un problema che dovrà essere affrontato probabilmente non solo a livello locale. Sono infatti tanti gli stranieri, soprattutto cinesi, che chiedono di avere il Green Pass italiano. Che però non può essere rilasciato a coloro che hanno effettuato la vaccinazione all’estero, ad esempio ai tanti cinesi che nei mesi scorsi erano tornati in patria, complice la paura dei contagi e il lockdown che qui aveva bloccato tutte le attività, e là si erano vaccinati con il siero cinese. Sono quegli stessi cinesi che adesso che si presentanto nelle farmacie di Prato e chiedono la stampa del Green pass. "Purtroppo per loro non esiste alcun documento valido, in quanto non risultano iscritti nell’anagrafe vaccinale italiana", commenta Pietro Brandi, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Prato. "E’ un problema che si sta ponendo praticamente tutti i giorni agli sportelli delle farmacie. E va dunque individuata una modalità per superare questa empasse, anche perché chi è già vaccinato si sta giustamente chiedendo se potrà o dovrà sottoporsi ad altra vaccinazione riconosciuta in Europa". Del resto, come sottolinea Luigi Biancalani, assessore comunale alla salute e alle politiche sociali del Comune di Prato, "gli orientali che si sono vaccinati in Cina hanno ricevuto il vaccino cinese che però non è risconosciuto dalla autorità sanitarie europee. Sarà un problema che si aprirà a breve e inevitabilmnente, come del resto si è già aperto quello relativo agli stranieri che non possiedono codice fiscale". Un tema che in qualche modo andrà affrontato e risolto a livello nazionale, come sottolinea il sindaco Matteo Biffoni: "Il problema del Green pass a chi si è vaccinato all’estero interessa sia i cittadini cinesi che i tanti pratesi che vivono all’estero, ad esempio Dubai, in America, in Francia. In diversi hanno scritto al Comune per sapere come fare a ottenere il lasciapassare vaccinale una volta rientrati in Italia - dice Biffoni - Stiamo aspettando che le autorità nazionali si pronuncino riguardo al riconoscimento della copertura sanitaria di chi si è vaccinato fuori dall’Italia, magari utilizzando vaccini riconosciuti".

Riguardo ai cinesi, per Biffoni si apre un altro fronte: "Il fatto di essersi vaccinati con un preparato che non rientra nei nostri protocolli sanitari può creare qualche problema, ma al riguardo mi affido agli esperti. Il problema esiste e mi è stato sottoposto anche da alcune associazioni della comunità orientale. Quello che posso fare è sollecitare l’adozione di un protocollo che specifichi come procedere in casi del genere". L’avvicinarsi dell’entrata in vigore del Green pass porta a fare un bilancio di quanti pratesi si sono nel frattempo vaccinati, sia negli hub cittadini che fuori provincia: somministrate 249.399 dosi, di cui 149.597 prime dosi e 99.802 immnunizzazioni complete.