Centro, in dieci anni è tutto cambiato. Boom dei locali, gli altri in affanno

Negozi, i dati di Confcommercio e i problemi da risolvere

Clienti in centro storico in occasione delle aperture straordinarie dei giovedì di luglio

Clienti in centro storico in occasione delle aperture straordinarie dei giovedì di luglio

Prato, 17 luglio 2019 - Obiettivo: far rivivere il centro storico anche di giorno. Se negli anni passati la battaglia per rendere più frequentato e attrattivo il cuore della nostra città si è concentrata sulla sera e sulla "movida" del dopo cena, adesso la vera sfida del secondo mandato del sindaco Biffoni (che del resto lo ha anche promesso in campagna elettorale al pari del suo antagonista Daniele Spada) deve concentrarsi sulle altre fasce orarie della giornata. I numeri degli ultimi dieci anni, secondo un’indagine dell’ufficio studi di Confcommercio, parlano chiaro: il saldo fra le aperture e le chiusure dei negozi e delle attività commerciali a Prato è negativo (-3,5%). Il centro registra 36 negozi in meno rispetto al 2008 (quando erano 820). In calo anche le attività di commercio ambulante (-28). Cresce invece il commercio al di fuori dei negozi e dei banchi e, quindi, via web, tramite porta a porta o i distributori automatici (+23): un segno degli evidenti cambiamenti che negli anni hanno subito le abitudini dei consumatori. Ed è proprio lo shopping online il nemico che certamente sarà più difficile da combattere.

E’ vero infatti che, sempre secondo i dati di Confcommercio, fra le attività di commercio al dettaglio hanno guadagnato un segno positivo soltanto la somministrazione e vendita di prodotti alimentari e bevande (+14), le applicazioni informatiche e telecomunicazioni (+10), le farmacie (+6) e i tabacchi (+2).

Per trovare possibili soluzioni alla crisi dei negozi tradizionali l’amministrazione comunale ha già programmato tra fine luglio e l’inizio di settembre un tavolo di concertazione con le varie associazioni di categoria. Da una parte si chiederanno misure per incrementare il turismo, che già sta facendo registrare una crescita interessante (+30% a Prato in 10 anni, al di sopra della media nazionale +18%, ma soprattutto fuori dal centro) e agevolazioni economiche. Dall’altra si parlerà probabilmente anche degli orari di apertura, per meglio adeguarsi ai ritmi e alle pause lavorative o anche alle mutate abitudini di chi frequenta il centro storico.

L.M.