Carovita, l’appello del vescovo "Donate per aiutare chi è in crisi"

La Diocesi lancia la campagna "Bolletta sospesa": l’obiettivo è raccogliere contributi di solidarietà. I soldi andranno nel fondo Buon Samaritano e poi saranno distribuiti. Fino a 1500 euro a fondo perduto

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Accendere la luce, per qualcuno, adesso è letteralmente un lusso. Per queste famiglie, per aiutarle concretamente a pagare le bollette, il vescovo Nerbini vuole provare a fare la differenza lanciando la campagna "Bolletta sospesa" attraverso un appello alla città che ha l’obiettivo di aumentare la dotazione finanziaria del fondo del Buon Samaritano, istituito durante la pandemia proprio con lo scopo di aiutare i più deboli.

"Chiedo alle parrocchie, alle associazioni e a tutti i credenti della nostra Chiesa – sottolinea Nerbini – di mobilitarsi per sostenere e accompagnare, in tante forme differenti, quanti sono in difficoltà perché possano vincere la solitudine e lo sconforto di non avere il necessario per una vita dignitosa". L’appello del vescovo rilancia, in questo tempo di preparazione al Natale, l’invito fatto durante la pandemia a diventare "samaritani". In quella occasione la Diocesi istituì il fondo d’emergenza Buon Samaritano, una iniziativa che in due anni ha distribuito quasi 270mila euro a 205 famiglie in crisi. "Adesso siamo agli inizi di un’altra grave crisi economica scatenata dalla guerra in atto – prosegue il vescovo – con l’aumento dei prezzi delle materie energetiche che vede in grande difficoltà anziani e famiglie, alle prese con aumenti consistenti delle bollette. Non possiamo rimanere insensibili e semplici spettatori". L’impegno richiesto è quello di aderire alla campagna "Bolletta sospesa", promossa dall’associazione Insieme per la Famiglia, che gestisce direttamente il fondo Buon Samaritano, e dalla Caritas diocesana. Solo negli ultimi tre mesi sono state aperte 18 richieste di aiuto all’associazione Insieme per la famiglia, che attraverso il fondo è riuscita a distribuire 13.848 euro per il pagamento delle utenze. Anche nel trimestre maggio-luglio le domande di aiuto sono state simili, con 18.293 euro versati a chi si trovava nel bisogno. Per ogni famiglia ci sono fino a 1500 euro a fondo perduto che verranno utilizzati per pagare, oltre alle utenze, anche rate del mutuo, affitti o altre spese valutate e approvate da un’apposita commissione. Anche la Caritas conferma che in queste ultime settimane l’accesso ai centri di ascolto diocesani e nei ventiquattro parrocchiali sparsi sul territorio pratese sta aumentando. Non ci sono ancora numeri precisi ma il fenomeno è evidente, per questo monsignor Nerbini ha voluto chiamare a raccolta i pratesi invitandoli a essere generosi e fare la propria parte.

Le modalità per contribuire a incrementare la dotazione del fondo del Buon Samaritano sono varie ed è lo stesso Vescovo a indicarle: "Destinare una parte del proprio stipendio mensile al fondo, fare una donazione spontanea saltuaria secondo i propri mezzi; versare anche una piccola cifra, 5 o 10 euro, mensilmente; rinunciare a qualcosa che possa rendere più ricco il Natale per noi a vantaggio di una famiglia nella necessità, impegno eventualmente da proporre anche ai propri figli ed ai bambini del catechismo".