Caro energia, panifici in ginocchio "Così arriveremo a spegnere i forni"

Il grido d’allarme per i prezzi di gas ed energia: "In poche settimane la produzione rischia di fermarsi"

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Gli aumenti del caro energia mettono a rischio il pane. Mangeremo allora più brioche, ispirati dalla celebre frase attribuita a Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena durante una rivolta dovuta alla mancanza di pane? Per niente: tutti i prodotti da forno sono in pericolo. "Ogni giorno diventa più insostenibile per i piccoli e medi panifici artigianali: senza interventi urgenti la produzione rischia di fermarsi in poche settimane", dice Alessandro Cioni, presidente Assipan interprovinciale. Prato e i Comuni della provincia hanno una lunga tradizione in fatto di forni e la preoccupazione è forte in primo luogo per le bollette triplicate già arrivate e da pagare, poi per gli aumenti di materie prime che si sono registrati da diversi mesi. Il forno Fogacci in via Pistoiese ha 91 anni di storia e il titolare Enrico Fogacci fa parte di Assipan Prato ed è in contatto giornaliero con tutte le attività che aderiscono per comunicare le novità e decidere quali azioni intraprendere. "Come negozio – spiega Fogacci – stiamo faticando molto per contenere il prezzo del pane in formato 1 chilogrammo. Il problema non è solo l’aumento dei costi energetici ma di tutto: dalla benzinagasoliometano alle materie prime. Come è possibile rientrare in tutti questi costi? Così non può andare".

Il forno Branchetti in via Ferrucci è anche laboratorio dolciario: "La situazione è molto buia – dice Simona Branchetti, una delle titolari – anche perché gli aumenti ci sono stati già prima dello scoppio della guerra in Ucraina per quanto riguarda la carta, la farina, la mozzarella e il pomodoro. Le attività come la nostra non possono lavorare senza elettricità e senza gas: inutile trovare e proporre rimedi che hanno solo del ridicolo per cucinare senza gas, non esistono proprio. Al rientro dalle ferie, inoltre, la gente ha trovato i prezzi aumentati nei supermercati e ora ogni acquisto è ben ponderato. Siamo molto preoccupati – continua Branchetti – siamo con l’acqua alla gola e attendiamo notizie da Fogacci per fare una mobilitazione, per fare tutto quello che sarà necessario".

Vito Caporaso del forno ‘Al Duomo’ in via Santo Stefano si è visto triplicare anche lui le bollette: "E’ una situazione che sta creando paura e preoccupazione. I clienti stessi ci chiedono: come fate ad andare avanti? Certamente non si potrà andare avanti a lungo". In provincia Piero Baroncelli, titolare del forno di Poggio a Caiano aveva già espresso preoccupazione per gli aumenti: "Noi ci salviamo perché utilizziamo la legna per cuocere il pane ma anche questa è aumentata del 3040%". Occorre ricordare che i panifici oggi non vivono ‘di solo pane’ come una volta: i laboratori sfornano prelibate schiacciate, pizza a taglio, brioche, biscotti, dolci e tutto questo potrebbe diventare un lusso per gli italiani. Niente pizzetta, schiacciata o brioche per la colazione a scuola, per la merenda il pomeriggio o per la pausa caffè dei lavoratori o dei pensionati. E di conseguenza posti di lavoro in pericolo. Assipan Confcommercio chiede l’immediato inserimento delle imprese della panificazione fra quelle energivore: i piccoli panifici artigianali, senza potere contrattuale con le grandi compagnie energetiche, rischiano altrimenti di scomparire.

M. Serena Quercioli