C’è la birra made in Prato Dall’orzo alla bottiglia

Accordo a chilometro zero fra l’azienda agricola Colzi e "I due mastri". La materia prima sarà coltivata in modo biologico e poi maltata: tutto in città

Migration

Coltivare l’orzo per produrre una birra "made in Prato", a chilometro zero. Paolo Colzi, uno dei creatori del farmer market, l’orto urbano con vendita diretta, sta progettato di mettere in produzione l’orzo che verrà poi "maltato" per fare la birra. A questa operazione ci penseranno "I due mastri", il birrificio artigianale che si trova sulla via per Iolo, fondato nel 2008 da Cristiano Settesoldi e Iacopo Fabbri. L’unione fra agricoltura e lavorazione artigiana può dare un prodotto di qualità che nasce interamente a Prato. "Il territorio pratese – spiega Colzi – ha ancora tanti terreni incolti che potrebbero essere seminati con l’orzo. L’orzo è una graminacea, come l’avena, e cresce senza difficoltà; certamente va selezionata la giusta qualità di orzo e potremmo creare un maltificio locale. Di questo progetto ne ho parlato con Cristiano e Iacopo che hanno già oltre dieci anni di esperienza nel settore e l’idea è piaciuta molto. Si tratta di un progetto lungimirante che nasce in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo e guarda al futuro. Questa birra può dare soddisfazioni, anche perché l’attenzione per il cibo e le bevande sta crescendo da parte dei clienti". Il lockdown e l’emergenza Covid nel 2020 hanno, infatti, incrementato i consumi di tutti i prodotti della filiera corta: più clienti si sono recati nei farmer market allestiti nelle aziende agricole e nei mercatini di Coldiretti. Questo perché più gente è rimasta a casa dal lavoro ed ha deciso di spendere in cibo di qualità da portato in tavola.

Cristiano e Iacopo, entrambi diplomati al Buzzi, hanno lavorato nel tessile, poi un giorno decisero di reinventarsi un lavoro e nacque il birrificio artigianale che produce le birre classiche (le chiare, le rosse e le scure), birre stagionali e quelle locali, ad esempio la birra al miele di castagno dell’Appennino tosco-emiliano. Ora ci sarà quella pratese. "La birra con il miele di Montepiano – dicono Cristiano e Iacopo – è il nostro orgoglio". La birra de "I due mastri" in questi anni ha raggiunto i mercati del Regno Unito, della Malesia, del Canada e del Messico. Paolo Colzi nel frattempo collabora con l’Università di Firenze fornendo gli ortaggi nutraceutici e i benefici sulla salute, derivanti dal loro consumo, sono monitorati dai ricercatori. Ora inizierà l’avventura con l’orzo e la birra. Per ottenere una quantità minima maltabile servono 10mila chilogrammi di orzo e la superficie destinata ad orzo per maltazione si aggira sui 25.000 30.000 metri quadrati, terreni sui quali Colzi avvierà questa nuova produzione.

M. Serena Quercioli