Popolare di Vicenza, Zonin: "Diventiamo Spa e cerchiamo un partner. Ma il presidente non sarò più io"

Il presidente di BpVi all'assemblea dei soci: "Il bilancio 2015 sarà di sicura soddisfazione. Con Veneto Banca si può creare una grande realtà". Sorato: "Dopo la trasformazione sarà possibile un aumento di capitale"

Alberto Zonin, ex presidente del Gruppo Banca Popolare di Vicenza

Alberto Zonin, ex presidente del Gruppo Banca Popolare di Vicenza

Prato, 11 aprile 2015 - «Dopo la trasformazione in Spa è plausibile che venga avviato un nuovo aumento di capitale». È quanto ha detto Samuele Sorato, direttore generale della Banca Popolare di Vicenza, nella conferenza stampa che si è tenuta alla fine dell'assemblea dell'istituto berico. «In questo momento non esiste nessun bisogno - ha spiegato Sorato - ma dopo la trasformazione in spa, prevista per legge, riteniamo sia inevitabile avviare un nuovo aumento di capitale, necessario anche per sostituire quei soci che venderanno le loro azioni. L'appuntamento è stato  preceduto dalla notizia, che ha fatto arrabbiare molti piccoli risparmiatori pratesi, della decisione di tagliare il valore delle azioni dell'istituto di credito da 62,5 a 48 euro. 

Il percorso di BpVi è quello di trasformarsi in una spa e per questo la soluzione "più logica" è quella di cercare un partner. Lo ha sottolineato il presidente Gianni Zonin nel corso della sua relazione all'assemblea ordinaria dei soci. "La riforma delle popolari - ha aggiunto - era da tempo in agenda nel nostro Paese, la riforma è venuta dall'alto, ne prendiamo atto e non possiamo che adeguarci. La Bpvi diventerà quindi una società per azioni. Per questo abbiamo considerato due soluzioni: una è restare da soli che per Bpvi è una strada ancora percorribile oggi. Tuttavia - ha aggiunto il presidente di Bpvi - molte banche stanno pensando ad aggregarsi per accrescere la capacità competitiva e spalmare i costi gestionali".

Sicuramente ha colpito un passaggio del discorso di Zonin: "Quando la Popolare di Vicenza diventerà una spa, io non sarò più presidente di questo istituto. Auguro a chi verra' dopo di me di fare meglio", ha aggiunto rivendicando l'impegno speso in questi diciannove anni alla guida di BpVi.

Zonin è dunque convinto che "la seconda soluzione sia quella più logica e più sicura per il futuro, ed è quella di cercare un partner, quella di percorrere la strada di una aggregazione con un'altra banca che sia quotata o non quotata. Si tratta di valutazioni che richiedono grande attenzione e prudenza - ha proseguito Zonin - seguendo anche indicazioni e suggerimenti che vengono dalla Bce. Quel che è certo è che siamo una banca interessante, apprezzata, con un'ottima immagine sul mercato bancario e capace di crescere ancora".

Riguardo al bilancio: "I risultati del primo trimestre di quest'anno segnano progressi di grande importanza per tutti i settori di attività tradizionale della banca e fanno presagire una chiusura 2015 all'insegna di buoni profitti". "Tutte le società partecipate del gruppo Popolare di Vicenza , da Banca Nova a BpVi Finance, a Prestinuoa a Farbanca - ha aggiunto - stanno registrando risultati brillanti. Sono poi da prevedersi a bilancio 2015 rilevanti plusvalenze derivanti da operazioni di dismissione di partecipazioni tra cui quella che deteniamo nell'Istituto Centrale Banche Popolari. Stiamo uscendo piano piano da una crisi dell'economia globale durata otto anni. La nostra banca - ha detto Zonin - si è mantenuta una banca solida, sana e affidabile".

Tornando sulla ricerca di un partner, Zonin punta ancora su un matrimonio con l'altra grande popolare veneta, VenetoBanca. "Abbiamo dato incarico a Mediobanca di individuare un partner e auspico che gli amici di Montebelluna (Veneto Banca, ndr) accolgano questo invito poiché siamo in grado di costruire una grande banca del Veneto anche se si tratta di una spa". "Per fare questo - ha concluso - il cda ha bisogno di serenità e pazienza".

Dopo Zonin, fra gli altri, ha preso la parola Samuele Sorato, consigliere delegato di Bpvi. "Per Banca Popolare di Vicenza si apre una nuova stagione che la porterà a trasformarsi in una nuova realtà, più redditizia e più coerente col mutato contesto regolamentare e di mercato", ha detto. Alla luce dei cambiamenti che interesseranno l'istituto di credito e la prossima trasformazione in società per azioni, Sorato ha aggiunto: "Il consiglio di amministrazione e tutto il management sono fortemente impegnati e determinati a guidare la nostra banca in questo delicato passaggio storico. Sapremo scegliere le migliori soluzioni strategiche - ha detto ancora Sorato rivolgendosi alla platea dei soci - avendo davanti a noi quegli stessi obiettivi che da sempre caratterizzano il nostro modo di 'fare banca', assicurare il sostegno dei nostri territori, garantire un adeguato servizio alla clientela, salvaguardare il nostro personale e soprattutto perseguire l'interesse dei nostri soci", ha concluso.

Per la Popolare di Vicenza, dopo la trasformazione in Spa, "sia in ottica stand-alone che in ottica di fusioni", un aumento di capitale "per dare a nuovi soci occasione di entrare è quasi inevitabile". A spiegarlo, nella conferenza stampa che ha seguito l'assemblea, il consigliere delegato Samuele Sorato. "Per una banca come questa non sarà difficile trovare nuovi investitori", ha detto, precisando che "nell'ambito del piano industriale non abbiamo esigenze di rafforzamento del capitale". "Ritengo comunque che con una trasformazione in spa sia abbastanza inevitabile che ci siano nuovi investitori e, anche se non deciso dalla banca, ci potrebbero essere manifestazioni di interesse per rafforzare il capitale e un aumento sarebbe la strada migliore", ha aggiunto.

I soci pratesi della banca sono 5.217.