«Bond greci, la banca restituisca i soldi»

L’istituto è stato condannato a risarcire 27mila euro a una famiglia di Vaiano

Il tribunale di Prato (foto d'archivio)

Il tribunale di Prato (foto d'archivio)

Prato, 24 giugno 2015 - Avevano perso trentamila euro, quelli che il padre aveva investito prima della scomparsa. I risparmi dell’uomo erano stati investiti nel marzo del 2010 nei bond greci e, nell’arco di due anni, sono andati tutti persi travolti dalla crisi che da tempo attanaglia lo stato greco. Ma proprio nelle ore in cui a livello europeo si discute del salvataggio dal default della Grecia, arriva da Prato la notizia della prima sentenza in Italia di una banca condannata alla restituzione di quasi l’intera somma (circa 27mila euro) agli eredi del correntista che aveva perso tutto nei bond ellenici, un po’ come è successo con quelli argentini anche se la Grecia non è mai arrivata al default conclamato.

La famiglia di Vaiano si è rivolta al Codacons di Prato e, assistita dal suo consulente, l’avvocato Paolo Grandinetti, ha avuto ragione: il giudice della prima sezione del tribunale di Prato, Gianluca Morabito, ha accolto la richiesta degli eredi dell’uomo. Come stabilito dal contratto, la banca «non ha informato il cliente dei rischi che avrebbe corso nell’investire i soldi in obbligazioni dello stato greco» quando questo era già «a un passo dal default», si legge nella sentenza.

Per il giudice Morabito, la banca era tenuta a informare il cliente, dopo la sottoscrizione dell’ordine d’acquisto, del «declassamento del debito pubblico greco, noto agli operatori del settore sin dal mese di aprile 2010 e fonte di un tale allarme nei mercati finanziari, da indurre il fondo monetario internazionale ad approvare un prestito di salvataggio per la Grecia da 110 miliardi di euro, subordinato alla realizzazione di severe misure di austerità: prestito che in realtà, si è appreso in seguito, nascondeva un parziale e già avvenuto default dello stato greco, non più in grado di vendere agli investitori a condizioni di mercato i propri titoli».

«La situazione greca – spiega l’avvocato Grandinetti – potrebbe permettere a migliaia di investitori di richiedere agli istituti bancari la restituzione dei propri investimenti in bond, sulla falsariga della vicenda che interessò quelli argentini. La banca è stata ritenuta dal giudice inadempiente ai propri obblighi di informazione al cliente». Il giudice ha quindi riconosciuto un’inadempimento sia nella fase precontrattuale, in quanto l’investitore – non abituale – non è stato adeguatamente informato del rischio collegato all’investimento in bond greci, sia al momento della sottoscrizione del documento sul rischio e nella fase dell’esecuzione del contratto. Nei due anni intercorsi dall’apertura del contratto fino alla perdita totale della somma, la banca – a detta dei familiari dello scomparso – non ha mai fatto sapere a nessuno che le obbligazioni non avevano più valore.

«Il giudice – conclude il consulente di Codacons – non solo non ha fornito tempestivamente al proprio cliente le informazioni adeguate, impedendogli di fatto di assumere ogni provvedimento necessario a evitare almeno una parte delle perdite, ma non si è mai preoccupato neppure di comunicare all’investitore l’integrale default del titolo: dalla documentazione portata al processo emerge infatti l’assenza di qualsiasi informazione sulla situazione critica e la banca non ha prodotto nessun’altra documentazione con le informazioni fornite al cliente sull’andamento progressivo e sul crollo finale del titolo investito». 

Laura Natoli