Multe, Imu e bollette Tari non pagate. Sono in arrivo migliaia di cartelle

La moratoria decisa dal governo durante il lockdown è scaduta: Sori ha già pronti avvisi e ingiunzioni. Ripartono anche i fermi auto ed i pignoramenti. Invio progressivo a partire dai prossimi giorni

Con l'aumento del costo dell'energia per molte famiglie le bollette sono ormai un incubo

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Prato, 17 ottobre 2020 - Si prospettano tempi duri per chi è in arretrato col pagamento dei tributi (Imu, Tasi e tassa per l’occupazione del suolo pubblico), delle bollette della Tari e delle multe. Da giovedì è infatti terminata l’efficacia della moratoria sancita dal governo che impediva alle agenzie di riscossione per conto dei Comuni di emettere provvedimenti ingiuntivi per recuperare i crediti vantati dalle pubbliche amministrazioni. Lo stop alle cartelle era entrato in vigore lo scorso 8 marzo in concomitanza col lockdown causato dalla pandemia. Questo significa che ci sono ben sette mesi di ingiunzioni in arretrato che arriveranno nelle case dei pratesi nel corso delle prossime settimane.

La fine della tregua a Prato si traduce in un numero superiore alle 10mila cartelle che verranno emesse nei confronti di chi non è in regola col pagamento dei tributi. Una situazione che rischia di diventare esplosiva perché la stessa famiglia potrebbe dover fronteggiare una ingiunzione relativa a tributi non pagati nel 2018, un accertamento per le tasse non versate nel 2019 e le abituali scadenze dell’anno in corso. Finora dal governo era concessa la sola attività di accertamento, cioè la richiesta di pagamento del tributo con una multa annessa fino al 50% dell’importo dovuto. Adesso invece si potrà procedere con le attività più temute: l’ingiunzione infatti consente di aggredire i beni dell’evasore. Come ad esempio mettere il fermo alla macchina, pignorare lo stipendio o beni mobili che però non siano fondamentali per la vita e la dignità delle persone. Da Sori fanno sapere che proprio in questi giorni è partita l’attività di elaborazione delle varie cartelle, che poi si tradurranno in atti ingiuntivi che arriveranno nelle case o nelle aziende dei pratesi.  

La società di riscossione non manderà avvisi a pioggia anche per una impossibilità tecnica di emettere contemporaneamente così tante cartelle. Ma comunque con il passare delle settimane e dei mesi tutti coloro che non sono in regola con i tributi riceveranno le richieste di pagamento. Le cartelle arriveranno fra l’autunno inoltrato e l’inizio dell’inverno: un periodo che si preannuncia fra i più difficili e durante il quale un’eventuale impennata nei contagi potrebbe portare a restrizioni governative ancora maggiori rispetto a quelle attualmente in vigore. Guardando allo storico dei versamenti a Prato, i tributi più pagati in prima battuta sono quelli relativi a Imu e Tasi. Fra gli evasori poi c’è un 50% che si mette in regola in seguito dell’accertamento e un altro 10% che paga di fronte all’arrivo della cartella ingiuntiva. I numeri dell’evasione sulle multe e sulla Tari sono invece molto più alti, arrivando a pesare anche per svariati milioni di euro in crediti inesigibili per le casse del Comune.  

Stefano De Biase