Bimba muore dopo malore in piscina, indagati cinque pratesi

Sono i titolari del bagno Texas dove si è sentita male la piccola

Il bagno Texas in Versilia

Il bagno Texas in Versilia

Prato, 18 luglio 2019 - La piccola Sofia, la bambina di 12 anni che da giorni lottava contro la morte dopo un malore nella piscina del bagno Texas, è morta ieri all'ospedale pediatrico di Massa. Una morte tragica, che ha lasciato senza parole tutta la Versilia. Una morte che cambia anche il capo d’accusa nei confronti degli indagati che da sei sono saliti a sette. Da lesioni colpose gravissime, il reato diventa adesso omicidio colposo. La Procura di Lucca – sulla scorta delle indagini meticolosamente condotte dalla Capitaneria di Porto di Viareggio – ha iscritto nel registro degli indagati l’anziano proprietario del bagno Texas di Marina di Pietrasanta, le sue due figlie e i rispettivi mariti. Tutti comproprietari dello stabilimento balneare, tutti originari o residenti a Prato. Oltre ai cinque contitolari, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati anche due bagnini, uno di Viareggio e l’altro di Camaiore.

Il sostituto procuratore Salvatore Giannino, titolare dell’inchiesta, ha disposto che venga effettuata l’autopsia. Un esame assolutamente indispensabile ai fini dell’inchiesta della magistratura. I genitori avevano fatto espressa richiesta di donare tutti gli organi della bambina, affinché venisse data una speranza di vita a qualcun altro. Ma non è stato possibile. Il pm Salvatore Giannino ha dovuto prendere forse una delle decisioni più difficili e delicate della sua carriera da magistrato, negando l’autorizzazione dell’espianto degli organi così fortemente desiderato dai genitori della bambina. Sole le cornee potranno essere donate. Gli altri organi dovranno invece essere attentamente esaminati dal medico legale, il dottor Stefano Pierotti incaricato dell’autopsia che si svolgerà sabato nell’obitorio dell’ospedale Versilia, dove la salma è stata trasferita dall’Opa ieri sera. Il magistrato si è preso qualche giorno di tempo per permettere che vengano effettuate le notifiche agli avvocati difensori degli indagati per consentire loro, se lo vorranno, di nominare un consulente di parte che assista all’esame autoptico.

Tante sono le risposte che si attendono dall’autopsia e in generale da quest’inchiesta della magistratura che dovrà dare una risposta a un evento tragico probabilmente senza precedenti in Versilia. Spiegare come è possibile morire a 12 anni in una vasca profonda non più di 80 centimetri. Il pubblico ministero vuole capire bene se la bambina abbia avuto un malore al contatto con l’acqua (ad esempio una congestione) e soprattutto se poteva essere salvata se i capelli non fossero rimasti impigliati nel bocchettone dell’idromassaggio. All'esame della magistratura anche i filmati delle videocamere di sorveglianza dell’impianto. Il pubblico ministero deve ricostruire attimo per attimo quello che è successo, da quando la bambina rideva e scherzava con i suoi amichetti sul bordo della vasca fino a quando non è stata tirata fuori dall’acqua, dove è rimasta troppo a lungo. Saranno passati al setaccio anche i contratti di lavoro dei bagnini, le loro mansioni, le loro competenze, gli orari di lavoro. La loro formazione professionale legata al primo soccorso. Va da sé che fino a quando non saranno completati tutti gli accertamenti anche tecnici sulla vasca idromassaggio, l’area delle piscine del bagno Texas resta sotto sequestro.