Biagioni: "E’ un voto di opinione" Biffoni: sbagliato autoassolverci

Per il sindaco tutto il gruppo dirigente del Pd è in discussione: "Sulle candidature va capito cosa è successo"

"Abbiamo perso e negare la sconfitta sarebbe un errore imperdonabile. In politica contano i numeri, che ci dicono che il Pd ha perso a livello locale e nazionale. Non possiamo autoassolverci e fare finta di niente: a Prato ci sono un segretario, una classe dirigente che comprende anche il sottoscritto e un partito a cui non si possono fare sconti. Dobbiamo cambiare tutto, ma senza cercare un capro espiatorio, bensì capendo come tornare a parlare in maniera credibile alle persone. Poi c’è un tema di debolezza politica come federazione provinciale: siamo stati gli unici a non avere un candidato del territorio. Su questo tutto il gruppo dirigente è in discussione e dobbiamo capire cosa è successo". Chiede di non cercare alibi il sindaco Matteo Biffoni nel commentare la sconfitta. Lo fa senza andare allo scontro con chi guida il partito a Prato, ma invitando a un’analisi complessiva di quanto accaduto. "Non ho gli strumenti per dire che con un candidato pratese le cose sarebbero finite in maniera diversa", prosegue Biffoni. "So però che Mazzetti è andata meglio a Prato rispetto che a Pistoia. Diciamo che, a prescindere di come sarebbe finita, la mancanza di un candidato del territorio è stata un punto di debolezza. Nannicini resta un ottimo candidato, che ha battuto in lungo e largo la città, ma in politica contano i numeri, e noi non dobbiamo negare la sconfitta. Prato è una città che ogni volta va conquistata, una città contemporanea che valuta l’offerta politica che viene proposta". Il sindaco nel commentare la perdita a Prato di 40.000 elettori in 14 anni da parte del Pd parla di "dato inquietante", e guarda già al futuro. "In vista delle amministrative la prima cosa da fare è quella di pensare a come arrivarci come partito. Immaginare ora il nome del candidato sarebbe assurdo. C’è bisogno di un cambiamento, dello sforzo di condividere con gli elettori alcune proposte di governo, e bisogna capire cos’è il Pd, chi e cosa vuole rappresentare". Ad analizzare la sconfitta è anche il segretario provinciale Pd Marco Biagioni. "E’ stato un voto d’opinione a livello nazionale", dice. "Non lo valuto un giudizio degli elettori sul Pd pratese e sulle sue amministrazioni. Il partito deve cambiare passo a livello nazionale". Poi l’argomento si sposta sulla tenuta della segreteria. "Non ho mai pensato di dimettermi e non ho nemmeno sentore che qualcuno possa chiedermelo. Se dovesse emergere una simile richiesta, allora sarà l’assemblea a giudicare. Onestamente non avevo sensazioni negative, né il sentore di una sconfitta. E’ stato un voto che è andato oltre le dinamiche locali. Non trovo motivi per mettere in discussione una segreteria che c’è da otto mesi e che sta cercando un cambiamento radicale. Da pochi mesi abbiamo lanciato i tavoli tematici e gli incontri partecipativi, dialogando con realtà con cui il Pd non parlava più". E sul tema candidature? "Dobbiamo aprire una riflessione per capire come arrivare la prossima volta a esprimere una candidatura del territorio".

Stefano De Biase