Prato, ispettori alle fermate degli autobus. Piano d’emergenza contro i ritardi

Vertice in Provincia per risolvere le criticità sul trasporto pubblico. Puggelli: "Ci aspettiamo soluzioni" I problemi principali riguardano l’ingresso e l’uscita da scuola, soprattutto per il Buzzi e il polo di Reggiana

Autolinee Toscane

Autolinee Toscane

Prato, 1 ottobre 2022 - Ad appena due settimane dall’inizio della scuola scatta un tavolo di crisi sul trasporto pubblico. I problemi denunciati a più riprese dagli utenti e condensati in una lettera che i sindaci della provincia hanno inviato ad Autolinee Toscane e alla Regione riguardano soprattutto due momenti della giornata: il primo mattino, soprattutto nella fascia fra le 7 e le 8, e l’ora di pranzo, per lo più intorno alle 13. Si tratta dei momenti in cui gli studenti entrano ed escono da scuola. Il tenore delle proteste si incentra su due temi ricorrenti: mezzi in ritardo o che proprio non passano, e capienze insufficienti per assicurare la salita a bordo di tutti i ragazzi in attesa. Giovedì mattina in Provincia si è tenuta la prima riunione del tavolo tecnico sul trasporto locale: il presidente Francesco Puggelli ha incontrato i sindaci del territorio e ha presentato le criticità ad Autolinee Toscane. L’azienda di trasporti ha promesso di mettere in campo correttivi che dovrebbero essere pronti già nella settimana che andrà dal 9 al 16 ottobre. "Abbiamo trovato disponibilità da parte dell’azienda", sottolinea Puggelli. "Ora ci aspettiamo che arrivino risposte e soluzioni".

Il tavolo è stato convocato in seguito alle tantissime lamentele arrivate da parte delle famiglie per i disservizi che hanno caratterizzato la partenza dell’anno scolastico: numero di corse insufficiente, orari non in linea con quelli di uscita dei ragazzi da scuola, ritardi e altri problemi che hanno reso particolarmente difficili gli spostamenti degli studenti da casa a scuola e viceversa. Ad essere finite nel mirino sono soprattutto le corse scolastiche che dai Comuni medicei, dalla Val di Bisenzio e da Montemurlo portano i ragazzi a Prato, ma anche quelle in ingresso al Buzzi e in uscita dal polo di Reggiana. Autolinee ha promesso che dalla prossima settimana incrementerà il controllo dei rilevatori da terra, cioè del personale che controlla la situazione in prossimità delle fermate più frequentate. L’idea è quella di incrociare i dati e trovare così una soluzione, molto probabilmente aumentando i mezzi e le corse a disposizione oppure limando gli orari di passaggio, questo ancora non è certo. Anche perché le risorse non sono infinite e anche le soluzioni non si sa quanto potranno migliorare la situazione trasporti. Negli anni scorsi la possibilità offerta dalle corse aggiuntive previste durante l’emergenza pandemica, oltre a garantire la sicurezza e il rispetto delle norme sanitarie, avevano avuto l’effetto benefico di migliorare i livelli di servizio, in particolare per quelle zone periferiche da sempre caratterizzate da una carenza di corse.

La venuta meno di tale strumento ha di fatto depotenziato alcune tratte. Da qui è nata la richiesta dei sindaci che hanno scritto alla Regione di "monitorare con attenzione il fenomeno e di modulare in modo dinamico le corse offerte nell’area pratese".

Autolinee si è impegnata quindi a monitorare la situazione e a mettere in campo correttivi a partire dalla metà di ottobre. Se saranno sufficienti a correggere le criticità questo però è ancora tutto da vedere. Intanto nei giorni scorsi l’azienda di trasporti aveva parzialmente rassicurato gli utenti: "Con gli orari definitivi delle scuole molti problemi rientreranno da soli. Gli orari provvisori degli istituti portano sempre con sé la necessità di piccoli assestamenti al servizio". Il tempo darà le risposte.