Aumenti Tari e multiutility, comitati in trincea

Stasera a Casale assemblea pubblica promossa dall’Osservatorio ambientale sul Piano regionale dei rifiuti e i progetti di Alia

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Anche in vista dell’iniziativa sul Piano rifiuti promossa dalla Regione, l’Osservatorio ambientale di Prato, composto da vari comitati ed associazioni, organizza per questa sera un incontro pubblico a Casale, negli spazi del giardino della sala polivalente parrocchiale (via Borgo di Casale 127). L’appuntamento è dalle 21 è ha per titolo: "Il Piano regionale rifiuti, i veri motivi dell’aumento della Tari". Sarà presente Rossano Ercolini, presidente di ZeroWaste Italia, già premio Goldman e fra i massimi esponenti dell’economia circolare in Italia. Sarà analizzato il progetto di nuovi impianti promosso dalla Regione e si affronterà appunto il tema del forte aumento della tassa rifiuti: "E’ legato anche ai progetti presentati da Alia, di cui saranno dettagliate caratteristiche e costi", annunciano i comitati. "A differenza di altre città toscane, ancora organizzate con la raccolta mediante cassonettii – aggiunge l’Osservatorio–, a Prato è stato adottato un sistema virtuoso di raccolta domiciliare dei rifiuti con maggiore efficienza nella differenziazione puntuale da parte dei cittadini, che però non viene premiata dall’ente gestore, che al contrario ha proposto gli incrementi tariffari. Il processo di smaltimento ancora incentrato su impianti d’incenerimento o di conferimento in discarica rappresenta costi insostenibili a livello ambientale, economico e per la salute. Simili progetti non risultano conformi alla normativa sull’economia circolare e malgrado l’avvio di un percorso partecipativo, vengono presentati dalle amministrazioni come soluzioni innovative, senza confronto critico".

Secondo i comitati Prato è un esempio di come i temi ambientali siano gestiti con modalità "greenwashing", cioè con un ecologismo di facciata, e nell’ultimo dossier sulla situazione in città forniscono una lista di progetti che a loro avviso risultano in aperto contrasto con le direttive europee. Fra questi l’inceneritore e il biodigestore di Baciacavallo che produrrà gas naturale, a 60 metri da una scuola e vicino ad aree residenziali; il taglio "indiscriminato" degli alberi; il consumo di suolo con ampliamento del numero dei capannoni; il problema dei rifiuti tessili altamente inquinanti; l’ecosistema del Bisenzio "depauperato nella biodiversità delle specie arboree e faunistiche a causa dei tagli indiscriminati perpetrati". I comitati puntano infine il dito sulla futura grande multiutilty che dovrebbe gestire acqua e rifiuti, sulla quale annunciano un’altra assemblea pubblica all’inizio di luglio.