Centro accoglienza, frode nelle forniture. Presidente di Astir ai domiciliari

Alcuni richiedenti asilo sarebbero stati costretti a recuperare le lenzuola dalla spazzatura per coprirsi e ad accendere fuochi in giardino per cucinare.

Loretta Giuntoli (Foto Attalmi)

Loretta Giuntoli (Foto Attalmi)

Prato, 27 dicembre 2018 - Arresti domiciliari per la presidente del Consorzio Astir, Loretta Giuntoli, e interdizione per 9 mesi dalla professione per i legali rappresentanti della cooperativa Humanitas, Roberto Baldini e Alberto Pintus. Sono le misure cautelari disposte nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Digos della Questura di Prato e coordinata dalla Procura della città toscana, sulla gestione di otto Centri di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo a Prato, Carmignano ( Prato) e Poggio a Caiano (Prato). I tre indagati devono rispondere dell'accusa di frode nelle pubbliche forniture, mentre Loretta Giuntoli anche di minacce a tre dipendenti del consorzio sentiti dalla polizia durante le indagini. Coinvolte le cooperative Humanitas, Astirforma e Verde Mela, tutte facenti capo al Consorzio Astir. Nel corso di una conferenza stampa,  il procuratore capo di Prato, Giuseppe Nicolosi, ha spiegato che sarebbero state accertate dagli investigatori gravi irregolarità nella fornitura dei servizi ai profughi: un pasto al giorno anziché i tre previsti, pulizie inesistenti e nessun servizio di lavanderia. 

Sempre secondo quanto emerso dalle indagini, alcuni richiedenti asilo sarebbero stati costretti a recuperare le lenzuola dalla spazzatura per coprirsi e ad accendere fuochi in giardino per cucinare. La Digos ha documentato le irregolarità con alcuni video. L'inchiesta è iniziata a giugno scorso dopo le segnalazioni di alcuni residenti di una struttura a Poggio a Caiano