Artigiani disperati: quattro mesi senza soldi

Il Fondo bilaterale ha esaurito le risorse per gli ammortizzatori sociali, si attende il Decreto Rilancio. Ma intanto c’è chi non ce la fa più

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di Silvia Bini

Artigiani con l’acqua alla gola. Gli ammortizzatori sociali continuano a latitare per centinaia di operai tessili che stentano ad arrivare a fine mese: i pagamenti sono fermi ad aprile, solo a pochi fortunati ad agosto è arrivato l’assegno di maggio e ancora non ci sono certezze per giugno. Peccato che il calendario segni già la fine di settembre: quattro mesi senza stipendio che mettono a serio rischio la tenuta di molte famiglie strozzate da affitti, bollette, mutui e figli da mandare a scuola.

Il lavoro, soprattutto per le tessiture che si occupano dell’estivo, non è ripreso, la crisi post Covid picchia duro e i telaio sono fermi. E così, nonostante la riapertura di aprile, molte aziende artigiane continuano a fare ricorso agli ammortizzatori sociali. Peccato solo che il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (Fsba) non stia erogando quanto dovuto. I problemi sono emersi già cinque mesi fa , nel pieno della pandemia, con le aziende in lockdown e i lavoratori a casa, quando l’Istituto di previdenza autonomo degli artigiani è rimasto vuoto a causa dell’emergenza sanitaria e dopo la chiusura di tante aziende che hanno smesso di versare le proprie quote. Così i pagamenti della cassa integrazione si sono bloccati. "Ci sono situazioni familiari al limite, persone che non stanno riscuotendo da maggio", spiega Andrea Borelli, titolare della Tessitura Italia e della Tessitura 2.0 di Montemurlo. "La mia azienda che si occupa di tessuti estivi è ferma nella produzione e i dipendenti sono in cassa integrazione, ma gli assegni non arrivano. Fin quando ho potuto, ho cercato di anticipare i soldi, ma con un’impresa chiusa da marzo, oggi non riesco più a pagare nemmeno l’affitto". La situazione è tutt’altro che facile: "Ho chiesto al proprietario dell’immobile uno sconto sull’affitto per le prossime mensilità con l’impegno, ad anno nuovo, di restituire quanto non versato. La stagione estiva è andata persa, chi produce abiti ha i magazzini pieni di stoffe, per questo le fabbriche sono ferme. Se ci sarà un po’ di ripresa non sarà prima di febbraio-marzo del 2021", aggiunge Borelli. "Il settore dell’artigianato è stato abbandonato, ci sono persone che non riscuotono da maggio. Andrà anche tutto bene come dicono, ma a me non sembra così", si sfoga l’imprenditore montemurlese. Ad innescare la rabbia è stata la mail arrivata in azienda pochi giorni fa, con la quale il Fondo di solidarietà bilaterale comunicava all’imprenditore che "a seguito dell’utilizzo delle risorse totali del Fondo, per ricevere le prossime mensilità, a partire dai pagamenti di maggio, sarà necessario attendere le risorse del Decreto Rilancio. Appena arriveranno i soldi - si legge nell’informativa inviata dallo stesso fondo agli artigiani - saranno gestiti i pagamenti residui fino al 12 luglio".

Il lavoro non c’è e gli ammortizzatori nemmeno. Una situazione che ben conosce Canfartigianato: "E’ fondamentale che i soldi siano sbloccati entro la fine del mese di settembre, altrimenti le famiglie non sapranno come andare avanti" commenta il segretario generale, Marco Pieragnoli. "Non solo tollerabili ulteriori ritardi, la nostra attenzione comunque è massima".