Anoressia e bulimia, cresce il disagio. 'Ogni anno abbiamo 50 nuovi casi'

Il problema soprattutto fra i 14 e i 25 anni. ‘Ma si può guarire’

Anoressia (Fotoschicchi)

Anoressia (Fotoschicchi)

Prato, 22 gennaio 2019 - Cinquanta nuovi casi di disturbo alimentare si manifestano ogni anno nel territorio pratese. Nel 95% dei casi si tratta di donne. Il problema affligge fasce d’età dai 9 ai 65 anni, ma è soprattutto l’adolescenza a dover fare i conti con anoressia e bulimia. Segnali preoccupanti, anche se numericamente inferiori, arrivano dai maschi e dall’abbassamento dell’età in cui si manifesta il disagio che coinvolge anche le prime fasi dell’infanzia. Sono dati sui quali, in più occasioni, ha posto l’evidenziatore Marco Armellini, direttore dell’unità Neuropsichiatria infantile della Usl Toscana Centro. Dati incrociati con quelli messi a disposizione dall’associazione di genitori «Conversando» quando qualche mese fa si è ricordata la Giornata contro i disturbi alimentari #Coloriamocidililla. Si stima che siano circa duemila i casi di disturbi alimentari che riguardano sul territorio provinciale i soggetti tra i 14 ed i 25 anni. Una situazione che si profila potenzialmente pericolosa anche per tanti giovani che pur non manifestano queste patologie.

A mettere tutto questo nero su bianco è l’indagine condotta dall’Ars Toscana agenzia regionale di sanità «Comportamenti alla guida e stili di vita a rischio nei ragazzi in Toscana» che ha evidenziato come vi sia un divario nel rapporto tra il reale stato di peso corporeo dei giovani e la percezione che loro ne hanno. Infatti Soltanto il 9,7% delle studentesse sottopeso si definiscono «molto al di sotto della norma». Dall’anoressia e dalla bulimia si può guarire, ma oltre a mettere in campo una sinergia di professionalità, serve non smettere di parlarne. E’ quello di cui è convinto il Lions club Prato Castello dell’Imperatore, impegnato su questo fronte con il progetto nazionale «Anoressia, bulimia. Ulteriori difficoltà dell’essere genitore oggi». Per una riflessione che metta la lente di ingrandimento su giovani e famiglie, per il 25 gennaio alle 21 all’auditorium della Camera di commercio (via del Romito, 71) il club ha organizzato una conferenza aperta al pubblico sul tema «Il coraggio di educare» con il dottor Paolo Crepet, psichiatra, sociologo, educatore e saggista.

«Il lavoro che ci vede in prima fila quest’anno - spiega Elisabetta Cioni, presidente Lions Castello dell’Imperatore - ci coinvolge tutti e riguarda drammaticamente i nostri giovani, soprattutto di sesso femminile, preoccupati per il peso e le forme del corpo, che vivono situazioni di grave disagio. Vogliamo informare e sensibilizzare, promuovere azioni che superino paure ed indifferenza. Anoressia e bulimia si manifestano come malattie del corpo, ma sono un disagio dell’anima. Noi adulti ci sentiamo smarriti e, allora, con il dottor Crepet vogliamo parlare di cosa significa oggi riuscire ad educare».