Ancora tensione fra scioperanti e forze dell'ordine alla TexPrint: sei operai in ospedale

Ieri l'incontro "virtuale" fra il sindacato Si Cobas con la Regione e il Comune

L'intervento delle forze dell'ordine

L'intervento delle forze dell'ordine

Prato, 10 marzo 2021 - Ancora una mattina di tensione davanti alla Texprint di Prato, la stamperia tessile dove da 50 giorni è in corso uno sciopero, e dove le attività produttive sono state sospese da venerdì scorso per quella che il sindacato Si Cobas definisce una "serrata" in risposta alle rivendicazioni degli operai.

Sei manifestanti rimasti feriti e trasportati al pronto soccorso dell'ospedale Santo Stefano a Prato: questo il bilancio degli interventi delle ambulanze del 118 fatte intervenire davanti alla stamperia tessile Texprint dove ci sono state tensioni durante la giornata fra manifestanti e forze dell'ordine, polizia e carabinieri impegnati a garantire l'accesso e l'uscita dei mezzi con le merci dall'azienda. Lo sciopero, promosso dai Sì Cobas e in corso da giorni per chiedere il rispetto del contratto di lavoro, viene attuato con un presidio davanti ai cancelli della fabbrica di imprenditori cinesi. Nei contatti con le forze dell'ordine, in più fasi, sono andati in ospedale cinque uomini, di età fra i 20 e i 29 anni, e una ragazza di 18 anni, con modalità di emergenza 'codice giallò per quattro di loro e 'codice verdè per due.

Ieri gli stessi Si Cobas hanno incontrato in videoconferenza il consigliere del presidente della Regione per il lavoro, Valerio Fabiani, e l'assessore del Comune di Prato Simone Mangani. "Abbiamo ribadito al tavolo - afferma il sindacato in una nota - la necessità di tutti gli sforzi e le iniziative istituzionali per riportare al tavolo di trattativa l'azienda e procedere alla regolarizzazione dei contratti e delle condizioni di lavoro".

Nei prossimi giorni i Si Cobas daranno vita a mobilitazioni dirette ai punti vendita dei marchi che in questi anni hanno utilizzato la Texprint come terzista per le lavorazioni 'esternalizzate'. "I committenti - sostiene il sindacato - sono parte in causa di questa vertenza. Non è pensabile che chi utilizza, sebbene indirettamente, il lavoro sfruttato possa ritenersi estraneo e non responsabile di fronte a tutto questo. Per questi motivi la vertenza arriverà nei prossimi giorni davanti agli store del marchio 'Dixie'".

Sui fatti di questa mattina interviene Rifondazione comunista: "Inaccettabile la mano pesantissima oggi da parte delle forze dell’ordine contro il presidio dei lavoratori della Texprint a Prato. Le immagini che abbiano visto parlano di una azione  assolutamente inaccettabile. Per tentare di sgomberare chi lotta semplicemente per avere condizioni di lavoro umane e diritti che dovrebbero essere la norma. Chiediamo che si fermino questi blitz e che tutte le forze politiche sociali e sindacali si uniscano a questa richiesta. Inoltre che si rompano gli indugi e si trovi una soluzione : cioè che i diritti di questi lavoratori vengano definitivamente riconosciuti".