Aiuta un clochard inglese: la Regina ringrazia

Encomio di Sua Maestà per Beatrice Giusti: l’agente della polizia municipale si è adoperata per ricostruire l’identità dell’uomo

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A Montemurlo basta dire ‘Peter l’inglese’ e tutti capiscono di chi si sta parlando. Peter è almeno un trentennio che vive in una tenda in un campo poco sotto la Rocca. Clochard per scelta, ha sempre rifiutando con gentilezza ogni proposta di aiuto. All’inizio dello scorso autunno Peter inizia ad accusare problemi di salute e i servizi sociali del Comune di Montemurlo con la polizia municipale intervengono per convincerlo e farsi ricoverare. Siamo in piazza Contardi in una fredda serata di novembre e ci sono il sindaco Simone Calamai, gli agenti Beatrice Giusti, Cristina Cianchi e Cosimo Cammeo, gli operatori di strada della Società della Salute e i volontari dell’ambulanza. Peter non è facile da convincere, ma alla fine è stato preso in carico dall’ambulanza e portato al Santo Stefano. Il ricovero e quindi il problema problema dell’identificazione di Peter: chi è quest’uomo sulla settantina, che non ha alcun documento? Di lui si fa subito carico l’agente della polizia municipale, Beatrice Giusti: "Di Peter a Montemurlo si sapevano solo poche cose. Si diceva che era arrivato dalla Calabria dove lui o il padre giocavano a golf. Mi sono messa in contatto con il consolato britannico di Milano per cercare di dare un’identità a Peter – racconta Giusti – Ho ricevuto grande collaborazione e finalmente a dicembre è arrivato un certificato di nascita che dava a Peter un cognome e una data di nascita (è del 1947). Un passaggio fondamentale per il rilascio della carta d’identità".

Ora Peter è in un’ Rsa pratese. Tanti i soggetti che si sono attivati: la Usl, i servizi sociali, il Comune di Montemurlo e quello di Prato, tanti cittadini e l’associazione San Vincenzo De’ Paoli di Montemurlo. L’agente Giusti ha anche attivato le procedure per il rilascio di un passaporto inglese, che arriverà a breve, e che consentirà a Peter di richiedere il permesso di lungo soggiornante, mantenendo i diritti di cittadino europeo, perché sul territorio italiano da prima del 31 dicembre 2020. Una catena di solidarietà che non è sfuggita agli occhi attenti del governo di Sua Maestà che ha attribuito a Beatrice Giusti, tramite il pro-console, Marcello Marconi, un encomio - recapitato alla comandate della Polizia Municipale di Montemurlo, Enrica Cappelli- con la seguente motivazione: "La disponibilità, l’efficienza e la professionalità dell’assistente Giusti hanno permesso l’immediata attivazione della rete di supporto sanitario e consolare nonché il tempestivo miglioramento della situazione di estrema vulnerabilità in cui versava il nostro connazionale". Non solo. E’ seguito un invito di partecipazione alla festa milanese, promossa dal Consolato inglese per il Giubileo di platino (70 anni di regno) della Regina Elisabetta, che si è svolto giovedì all’ippodromo di San Siro a Milano. Vi hanno partecipato l’agente Giusti e il sindaco Simone Calamai, accolti da Catriona Graham, console generale britannico a Milano e direttore Italia del Department for International Trade. "In questi lunghi anni tutta la comunità montemurlese ha ‘adottato’ Peter e gli ha voluto bene", dice il sindaco Simone Calamai.

Difficile ricostruire la storia di Peter: i suoi ricordi si interrompono in Calabria una trentina d’anni fa, su un campo da golf, poi il vuoto. Grazie all’aiuto del consolato inglese si è scoperto che è nato nel 1947 a Leeds, nel Sud dell’Inghilterra, da una famiglia benestante. Ha frequentato un prestigioso college che conferma come la sua educazione e gentilezza siano riconducibili a solidi studi. I genitori sono morti a Leeds tra il 1988 e il 2000. Una storia tutta da ricostruire quella di Peter, che forse nasconde dolori dai quali ‘l’inglese’, probabilmente, ha voluto mettere una distanza.