Addio Usca: resta soltanto un team mobile Otto medici in supporto al pronto soccorso

Le Unità speciali che durante la pandemia hanno seguito a domicilio i pazienti covid da oggi cambiano nome (diventano Uca) e incarico

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di Sara Bessi

Anche il pronto soccorso del Santo Stefano avrà i medici Uca, ex Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), le squadre speciali nate nel pieno della pandemia per seguire a domicilio i pazienti affetti da Covid. La Regione Toscana ne ha confermati una quarantina, dei quali quindici sono assegnati all’Asl Toscana Centro. E di questi più della metà sono destinati a Prato e a quanto pare al pronto soccorso. Il numero a disposizione del dipartimento di emergenza urgenza dovrebbe essere di otto: sono gli stessi professionisti entrati in attività al pronto soccorso quando si è allentata l’emergenza pandemica e i professionisti Usca sono stati dirottati in altri servizi. E con la sola differenza di una consonante - non ci sarà più la "S" di speciali - questi medici potranno essere impiegati come Uca e con orari ridotti a supporto del pronto soccorso. Un’attività che già, in effetti, stanno svolgendo. E’ probabile che continuino a prestare l’esperienza acquisita nei mesi di emergenza nell’area filtro, in cui vengono presi in carico i pazienti Covid o sospetti Covid. Una mano importante, soprattutto di questi tempi, con il numero dei contagi che sta iniziando a crescere in maniera vertiginosa, riportando i numeri quasi ai livelli del mese di marzo.

Sulle Uca maggiori dettagli si sapranno oggi, quando secondo le disposizioni della Regione Toscana debutteranno le Unità di continuità assistenziale. Stamani i vertici dell’azienda sanitaria Toscana centro dovranno valutare le disponibilità pervenute in base al bando emesso.

Quale sarà il destino delle Usca sul territorio? Fino al 31 marzo scorso, data del termine dell’emergenza sanitaria, i team operativi sono stati tre per la provincia di Prato, più quello dedicato in alcuni giorni alla vaccinazione, e il medico a supporto della continuità assistenziale e rsa. Poi i team sono stati ridotti, come previsto dalle norme Ministeriali, seguendo il parametro di un team ogni 100 mila abitanti. Da oggi sarà operativo un team mobile Uca, formato da un medico e da un infermiere, che avrà come base la sede centrale al vecchio ospedale Misericordia e Dolce. La squadra coprirà un turno dalle 8 alle 20, sette giorni su sette, e si occuperà delle esigenze del territorio con interventi a domicilio e nelle rsa sia per pazienti Covid che non Covid. Saranno in supporto, per esempio, al Girot, il Gruppo interdisciplinare di collegamento fra ospedale e territorio. Il servizio Uca avvia in modo sperimentale fino alla fine di settembre, con la possibilità di una proroga fino al 31 dicembre. Nessun problema per la Zona distretto pratese per il nuovo servizio Uca, vista l’adesione di medici tale da coprire tutti i turni giornalieri programmati. Del resto il meccanismo resta il solito: ad attivare le Uca saranno i medici di famiglia, soltanto però per casi complessi che richiedano visite e test a domicilio.

Quale è stata l’attività svolta dalle Usca della prima ora? Da gennaio 2022 al 31 marzo sono state effettuate 2.070 consulenze, 1.650 richieste e 1.700 visite domiciliari. Ogni giorno, mediamente, sono state effettuati 57 ‘interventi’, tra consulenze telefoniche e richieste di visita domiciliare. Progressivamente i numeri sono calati: a metà marzo la media è scesa a 12 interventi al giorno, mentre nell’ultima settimana di marzo si era verificata una risalita, con la media giornaliera assestata sui 26 interventi. Dato, quest’ultimo, che rischia di replicarsi, visto il crescendo continuo dei nuovi contagi per via della contagiosissima Omicron 5.