Addio a Iozzelli, una vita dedicata alla musica

Volto conosciuto nel tessile ed ex presidente della corale San Martino, si è spento ieri a 83 anni. Martedì i funerali a Galcetello

Claudio Iozzelli

Claudio Iozzelli

Prato, 28 novembre 2022 - Si spento ieri mattina all’età di 83 anni Claudio Iozzelli, padre della nostra collega Claudia. Iozzelli è deceduto al Santo Stefano in seguito a una lunga malattia. Molto conosciuto nel mondo del tessile pratese e della musica, Iozzelli è stato un uomo stimato e benvoluto da tutti grazie alla sua disponibilità e generosità d’animo che lo hanno sempre contraddistinto. Originario di Monsummano, si è trasferito a Prato giovanissimo. Per molti anni è stato direttore del lanificio la "Torre", lavoro che ha lasciato a metà degli anni Novanta per dedicarsi alla sua grande passione, la musica. La salma di Iozzelli è esposta da ieri alle cappelle del cimitero di Coiano. Il funerale si terrà domani alle 10 nella chiesa dell’Immacolata Concezione a Galcetello.

"Chi l’avrebbe detto che Claudio Iozzelli se ne sarebbe andato nel momento in cui io, amico d’arte e di vita, sto per andare al Politeama Pratese per partecipare a quell’opera lirica comica, con la quale cominciò audacemente la nostra comune avventura che avrebbe contribuito a riportare il volto popolare dell’opera lirica a Prato (e non solo): “Elisir d’amore” di Donizetti, con Pratolirica", è il ricordo dell’amico Goffredo Gori.

"Per l’appunto – prosegue Gori – l’opera del filtro magico con la quale il 10 marzo del 2000, al teatro municipale di Cavriglia, dove villani e contadinelle, soldati e suonatori in costume, erano quelli del coro creato da Claudio tanti anni prima nella chiesa di San Martino: ci teneva a ricordare che la corale San Martino era fatta da semplici persone, genitori di bambini della chiesa di Coiano. Quando se ne va qualcuno con cui si è stati insieme per una vita, per una passione comune come la musica, si dice sempre che non sarà possibile sostituirlo".

Oggi – ricorda Gori – se ne è andato Claudio Jozzelli, una persona conosciuta da molti per essere stato il primo presidente di quel Comitato Cittadino per le Attività Musicali istituito dall’assessore Bellandi più di 30 anni fa, che ancora riesce a riunire le compagini musicali di tanti appassionati tra professionisti e volontari. Fu una sua idea: Claudio, per molti, continua a vivere in quella comunità.

"Per me – ricorda Gori –, non dirò che era un fratello, sarebbe scontato, ma non posso fare a meno di raccontare una vita di musica vissuta insieme: abbiamo inventato in questa città un modo diverso di comunicare la musica, l’opera in particolare. Il Barbiere di Siviglia, Don Pasquale, L’elisir, e tanti altri spettacoli su miei testi (perfino l’illusione di una "Cena delle beffe" di Giodano da fare al Politeama). In origine era la rassegna dei cori popolari e di montagna, invenzione che anticipava una sorta di integrazione tra regioni e culture della nostra Italia, cantando con compagini che venivano da ogni regione d’Italia. Poi c’incontrammo sognando il melodramma, affrontando testi di musica e parola. Poi la fiducia dell’amministrazione comunale con la passione di un assessore che credeva a Claudio e alla sua “San Martino” si conquistò il Castello dell’Imperatore. Claudio cantava nel coro. L’Elisir, al Politeama è dedicato a lui".

Alla moglie Paola e alle figlie Claudia e Alessandra le più sentite condoglianze dalla redazione de La Nazione. Cordoglio anche dall''amministrazione comunale di Prato.