Accusato di maltrattamenti Vigile del fuoco viene assolto

La moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti in famiglia per episodi risalenti agli ultimi mesi del 2019 e con quell’accusa era arrivato alla sbarra degli imputati. Ma l’imputato, un vigile del fuoco, si è sempre dichiarato innocente tanto che due anni fa, non appena gli fu recapitato l’avviso di garanzia , chiese di essere interrogato per fornire documenti con cui smontare la versione della moglie.

Alla fine ieri per il vigile del fuoco, assistito dall’avvocato Linda Mele, è arrivata l’assoluzione con formula piena, emessa dal gip del tribunale di Prato Marco Malerba al termine di un processo con rito abbreviato. Lo stesso pubblico ministero Valentina Cosci aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste per l’imputato, una volta studiate le carte fornite dalla legale e ascoltate anche varie testimonianze. Fra la documentazione prodotta dall’uomo imputato per maltrattamenti domestici, anche certificati medici per le conseguenze fisiche riportate dall’uomo aggredito dalla moglie e i referti di un centro milanese antiviolenza dedicato agli uomini a cui si è rivolto nel corso di questi due anni. Non solo: l’uomo aveva presentato anche alcuni screenshot del computer di casa, usato dai coniugi, in cui erano state fatte ricerche su come simulare una violenza domestica senza certificati medici. La donna da parte sua aveva prodotto documentazione medica risalente al periodo della gravidanza con accessi al pronto soccorso.

Ieri per il vigile del fuoco è stata la fine di un incubo: due anni difficili per l’uomo che ha fatto di tutto per dimostrare di non essere il responsabile di certi episodi di violenze dei quali era accusato dalla madre di suo figlio.

Se la sentenza non fosse stata di assoluzione, l’uomo, che in questi mesi ha dovuto sopportare questa macchia che gli era stata attribuita dalle denunce, avrebbe rischiato grosso: un provvedimento disciplinare e la sospensione dal servizio.