"Abbiamo fatto tutto il possibile Per un pratese non c’era spazio"

Il segretario Pd Biagioni: "La scelta di Nannicini è dipesa da dinamiche nazionali. Nessun errore o rimpianto. Bini? Non è chi rinuncia a decidere chi deve essere candidato. Ora lavoriamo insieme, anche per lei"

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Segretario Biagioni, pensa di aver commesso degli errori?

"Era una partita molto difficile per tutti. E tutti probabilmente potevano fare meglio. Non credo affatto però che la scelta del candidato nel collegio uninominale della Camera sia dipesa dal territorio o da come ci siamo mossi, ma da dinamiche nazionali più grandi".

L’accusa a lei e alla segreteria è di aver tergiversato nel dare il via libera alla candidatura a Benedetta Squittieri.

"Non è assolutamente così. Abbiamo proposto una rosa di cinque nomi al nazionale, votata all’unanimità dopo aver ascoltato la base. Fra quei nomi c’era Benedetta Squittieri. Abbiamo seguito tutti i passaggi necessari in questi giorni e nelle ultime ore, di concerto con la segreteria regionale, con un importante impegno da parte del sindaco Biffoni e della consigliera regionale Ilaria Bugetti".

C’è chi sostiene che se ci fosse stato un appoggio più forte e tempestivo, Squittieri avrebbe avuto la candidatura.

"Lo ribadisco: Squittieri era già stata indicata come possibile candidata, in modo unitario, prima della direzione nazionale. E in tutti i colloqui che ho avuto in questi giorni con i vertici regionali e nazionali del partito nessuno mi ha detto o lei o nessun altro da Prato".

Cosa è successo quando la senatrice Caterina Bini ha annunciato la sua possibile rinuncia, martedì mattina?

"Ci siamo subito mossi perché quel posto nel collegio andasse a un pratese. Dopo la direzione nazionale di Ferragosto avevamo però capito che le logiche andavano oltre il nostro territorio. La stessa Bini aveva una tripla candidatura. Ma una cosa voglio ribadirla: non spettava certo a chi era intenzionato a ritirarsi scegliere chi doveva essere il candidato o la candidata. Non spettava a Bini dire che doveva essere Squittieri".

E poi?

"Ho continuato fino a questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ad avere colloqui con Simona Bonafè e con Marco Meloni, il coordinatore della segreteria nazionale, il braccio destro di Letta sulle candidature. Abbiamo fatto il possibile, ma le logiche che hanno portato alla scelta di Nannicini sono oltre Prato. E Letta non ha mai detto che la scelta è caduta su Nannicini perché Prato non ha fatto un nome solo. Nessuno da Roma ha mai posto condizioni senza le quali sarebbe saltato il candidato pratese. La verità è che per un pratese non c’era spazio".

Rimpianti?

"Abbiamo cercato, tutti insieme, di garantire una rappresentanza del territorio, ma purtroppo la legge elettorale i territori non li premia, i posti sicuri sono pochi e il fatto di non avere un parlamentare uscente ci ha indeboliti. No, non ci sono rimpianti. Abbiamo cercato di condurre tutto nel modo migliore, seguendo i nostri principi e il nostro modello di partito, capace di ascolto e di confronto, in cui non ci deve essere spazio per le rese dei conti".

E adesso?

"C’è la campagna elettorale da portare avanti, tutti insieme, per sostenere Nannicini, Caterina Bini e Furfaro, i progetti e le idee del centrosinistra. E cercare di vincere a Prato".

Anna Beltrame