Buon compleanno, inossidabile Jury

Chechi oggi festeggia il mezzo secolo. «Il dono che vorrei? Che i miei figli siano felici»

Jury Chechi oggi compie 50 anni

Jury Chechi oggi compie 50 anni

Prato 11 ottobre 2019 - AUGURI, leggenda. Oggi sono cinquant’anni, numero tondo ma pur sempre un numero. La verità è che Jury Chechi non ha età, è un campione che sfugge persino al tempo. Perché le medaglie fanno di un atleta un vincente, ma solo l’animo nobile e l’umanità trasformano un campione in leggenda senza tempo. Ce lo ha insegnato Jury, eroe della sofferenza e dei sacrifici. Tra i banchi di scuola si mise in testa di vincere l’Olimpiade, da allora niente l’ha più fermato. Era magro e bassino, gli dissero che non era adatto per attività sportive di livello. Adesso, a distanza di mezzo secolo, quel fisico è un fascio di muscoli identico a 23 anni fa quando vinse le Olimpiadi di Atlanta e portò il nome di Prato sul tetto del mondo. Muscoli e talento ma soprattutto dedizione, cervello, cuore. Lo stesso con cui di recente ha salvato la palestra Etruria. Oggi spegne 50 candeline. Che effetto le fa? «Strano, devo dire. È un traguardo importante ma quel numero là fa un po’ effetto». Il regalo più grande l’ha fatto lei alla città: proprio la settimana scorsa la palestra Etruria è ripartita grazie al suo gesto d’amore. «Non ci mettevo piede da quindici anni e vederla così in difficoltà mi ha fatto male. Dopo i nodi della burocrazia adesso finalmente possiamo dire di aver restituito la luce alla palestra, in tutti i sensi. È solo un piccolo passo ma sono molto soddisfatto. Spero che presto la società possa tornare a splendere come un tempo». Lei invece che regalo vorrebbe per il suo compleanno? «È una domanda difficile, ho tutto quello che un uomo potrebbe desiderare. Mi sento di chiedere solo una cosa: che i miei figli siano sempre felici. Dimitri ha 16 anni e fa judo, Anastasia, di due anni più piccola, equitazione». È vero che nascondeva loro i suoi trofei? «Non li ho mai ostentati né esposti in casa. Con loro preferisco non parlare dei miei successi, voglio che mi apprezzino solo come babbo». Festeggerà in famiglia il compleanno? «Assolutamente sì, sarà un compleanno tutto pratese. Volevo organizzare una festa, ma poi abbiamo optato per qualcosa di più semplice. Probabilmente faremo una cena a base di sushi in un ristorante della città». Macchina del tempo: può rivivere un solo momento della sua vita. Quale? «Una scelta tosta, perché ho vissuto tanti momenti bellissimi. Proprio perché sono stati così carichi di emozioni oggi sono irripetibili. Comunque, sarebbe una lotta a due tra l’oro ad Atlanta e il bronzo ad Atene». E nei prossimi 50 anni cosa farà? «Beh, potrei vincere altre due medaglie olimpiche (ride). Chissà, magari in un’altra veste. Nella prima parte della mia vita ho raggiunto tutti i miei obiettivi, partendo da molto lontano. La seconda parte è appena cominciata. E parto già da una buone basi...». Alessandro Pistolesi